Gli orti urbani sono dei terreni comunali che i cittadini posso sfruttare per coltivare ortaggi, fiori o piante in genere. Ma a cosa servono precisamente gli orti urbani?
L’ultima moda dilagante per centri urbani e metropoli è quella dell’orto urbano, una trovata green che aiuterebbe a sconfiggere caldo, inquinamento e dispendio energetico nei centro città. Solitamente gli orti urbani sono spazi di proprietà del Comune in cui sorgono in cui i cittadini possono coltivare le piante che desiderano che siano ortaggi o piante ornamentali. L’autorizzazione alla coltivazione va rilasciata dal comune.
L’orto urbano, sebbene la parola tragga in inganno, è uno spazio raramente situato nel centro della città, anche per consentire ai prodotti coltivati di godere di un clima meno contaminato da polveri fossili come quello dei centri abitati. Questi spazi verdi sorgono infatti spesse volte in periferia dove è tendenzialmente facile ottenere la gestione di appezzamenti di terra. Non è necessario essere esperti di giardinaggio od orticoltura per avvicinare gli orti urbani.
Orti urbani: ve ne sono anche nel nostro paese? Se sì, dove?
Gli orti urbani in Italia vantano una tradizione antica. Già nella seconda guerra mondiale nella nostra penisola aveva attecchito l’usanza di allestire i cosiddetti “orticelli di guerra”, spazi dove la popolazione aveva la possibilità di coltivare beni di prima necessità essenziali per il sostentamento. Coldiretti parla di un incremento degli spazi verdi italiani del 18,5% disposti su oltre 2 milioni di metri quadri di terreno.
Nel 2021 l’ISTAT ha registrato un incremento del verde urbano parlando di 1,2 milioni di italiani dediti alla coltivazione di ortaggi e altre specie vegetali in particolare in Emilia Romagna dove s0no stati allestiti 704.000 metri quadrati di orti urbani. Dopo l’Emilia-Romagna troviamo sul podio la Lombardia, la Toscana, il Veneto e il Piemonte. Il nord della penisola è dichiaratamente green.
L’importanza dell’orto urbano: perché dovremmo allestirne
Ma perché è così importante dedicarsi agli orti urbani? In un periodo dove il cambiamento climatico causato dalle irresponsabili attività produttive umane sta solcando profondamente il tessuto vitale del pianeta, ricreare spazi verdi in grado di tenere sotto controllo la temperatura esterna, favorire il ciclo vitale degli insetti impollinatori, e ridurre, grazie alle proprietà coibentanti delle piante, il consumo energetico dovuto dall’abuso della climatizzazione artificiale non è cosa da poco.
Favorire la produzione di ortaggi a km zero disincentiva la produzione industriale che segue l’andamento monocolturale in agricoltura, disincentiva quindi l’impiego di pesticidi, fertilizzanti e concimi chimico-sintetici e favorisce l’instaurazione di modi di produzione “alternativi”.