Una delle questioni di oggi per il domani è quella della quantità di acqua necessaria a produrre il cibo che mangiamo ed è per questo che l’idea di un orto autoirrigante può essere interessante.
Quello che abbiamo vissuto nel corso degli ultimi mesi è forse solo un triste assaggio di ciò che rischiamo di trovarci a dover affrontare con regolarità. La mancanza d’acqua prolungata provocata dalla siccità ha messo a dura prova la tenuta del sistema produttivo italiano. Il problema dell’approvvigionamento dell’acqua è una questione che è stata per troppo tempo ignorata sia a livello locale sia a livello nazionale.
Ma, anche agendo nel proprio piccolo, è possibile fare qualcosa per razionalizzare l’utilizzo della fonte idrica e allo stesso tempo avere comunque una produzione ortofrutticola. Ne un esempio quello che si può fare con un po’ di organizzazione e copiando la grande idea di Alessandro Ronca del Parco Dell’energia Rinnovabile. E non hai neanche bisogno di tanto spazio!
Come sanno anche i più piccoli, le piante per crescere hanno bisogno di acqua e hanno bisogno di luce. Puoi influire sulla luce scegliendo una posizione ottimale per le piante ma per quello che riguarda l’acqua devi di solito agire direttamente annaffiando. L’intuizione di Ronca è stata quella invece di creare un sistema che funziona in piccolo come la natura stessa fa più in grande.
La struttura base infatti dell’orto autoirrigante è quella di una vasca suddivisa in due parti: nella zona più bassa si trova una riserva d’acqua mentre nella zona alta, collegata alla zona bassa da alcune strisce di materiale assorbente, è stata creata l’area in cui ospitare le piante da orto. Sfruttando il principio della diffusione, le strisce di materiale assorbente che collegano la riserva d’acqua in basso al terreno in alto garantiscono alle piante la giusta umidità senza dover per forza annaffiare tutti i giorni e senza ritrovarsi a sprecare questa importantissima risorsa.
Il modo per avere sotto controllo la quantità di acqua che si trova nella parte bassa della vasca orto è attraverso un tubo che è anche lo stesso tubo da cui è possibile poi aggiungere acqua nel momento in cui questa finisce. In base alle dimensioni e in base al tipo di clima in cui si trovano le piante, l’orto autoirrigante può resistere anche un mese senza intervento diretto dell’uomo.
Il sistema dell’orto autoirrigante è di certo affascinante ma potresti pensare che si tratti di un progetto complesso da portare a termine. Per questo motivo ti vogliamo raccontare anche di un altro progetto alternativo che consente, come l’orto autoirrigante, di ridurre la quantità di acqua necessaria alle piante da orto.
Se possiedi un po’ di vecchi vasi di terracotta puoi creare delle piccole riserve idriche da posizionare in giardino se hai già piantato la tua frutta e la tua verdura (a proposito sai cosa piantare in questo periodo?) e non hai quindi modo di spostare tutto nei cassoni con cui creare l’orto autoirrigante.
Ciò di cui hai bisogno sono coppie di vase di terracotta della stessa dimensione da collegare con un po’ di colla a caldo dalla parte dell’apertura, per creare delle gigantesche giare bucate sopra e sotto. Interra queste giare e ricopri tutto fin quasi a vedere sparire anche la seconda parte del vaso lasciando solo lo spazio in cui riempire d’acqua il contenitore che hai interrato.
Trattandosi di materiale poroso, la terracotta di cui sono fatti i vasi permetterà di nuovo attraverso il principio della diffusione all’acqua di arrivare alle radici delle piante ma lo farà sotto forma di umidità costante e non di pioggia momentanea e magari troppo violenta per garantire di nuovo alle radici la giusta irrigazione nel tempo.
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