Ossido di etilene, la Commissone europea a garanzia della salubrità degli alimenti indica nuove direttive per il prodotto chimico
A settembre del 2020 è iniziata in Europa una delle più vaste campagne di verifica e ritiro di prodotti alimentari della storia recente. L’allarme è iniziato con il ritiro di semi di sesamo provenienti dall’India. Da quella operazione ha preso piede un’enorme serie di ritiri dalla vendita di prodotti alimentari contaminati dalla presenza di ossido di etilene. Dai gelati alle spezie, dagli integratori alimentari alle bevande centinaia le etichette coinvolte nel provvedimento solo in Italia.
I richiami per ossido di etilene sono stati diramati dal sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF) e riguardavano oltre ai semi di sesamo anche semi di carrube, gomma di guar e gomma di xantano utilizzati come additivi negli alimenti, negli integratori nelle spezie. Il prodotto incriminato rappresenta un grave rischio per la salute dei consumatori.
Decisione dell’Unione europea, nuove regole per l’ossido di etilene
L’ossido di etilene è un composto organico semplice che si ottiene ossidando l’etilene. Vietato in Europa dal 1991 e come biocida dal 2011, è largamente usato in molti paesi come pesticida, nonostante se ne conoscano da anni gli effetti cangerogeni. L’industria alimentare lo utilizza per disinfettare gli alimenti, eliminando la presenza di muffe, funghi e batteri, in alternativa ai processi di pastorizzazione impossibili per alcuni cibi.
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Il nuovo regolamento UE approvato nel marzo di quest’anno e in vigore da settembre fissa dei limiti massimi più stringenti per la presenza di ossido di etilene negli additivi. La quantità massima di residuo tollerata negli additivi è di 0,1 mg/kg, secondo le modifiche approvate all’allegato del regolamento (UE) 231/2012. Regolamento che contiene le indicazioni specifiche per gli additivi alimentari elencati negli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1333/2008.
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Le modifiche si applicano indipendentemente dall’origine del composto chimico e in tutti gli additivi alimentari. Superando così alcuni vuoti normativi precedenti e che rischiavano di mettere in pericolo la salute dei cittadini. Il nuovo regolamento potrà essere reso ancora più severo in futuro, con il miglioramento dei metodi di analisi, eliminando del tutto questo pericoloso composto dai prodotti in commercio.