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La pacciamatura naturale invernale è un’operazione molto importante da compiere, perché così a primavera si può disporre di un terreno fertile e pronto per essere seminato. E’ necessario effettuarla, perché in questo modo il terreno può disporre di quella copertura che generalmente è garantita dalle erbe che crescono spontaneamente, ma che è stata tolta per poter coltivare. Con la pacciamatura si può preparare un vero e proprio compost, che facilita la semina. Inoltre è molto vantaggiosa, perché mantiene più a lungo il terreno umido. Vediamo come procedere e quali sono tutte le regole che dobbiamo tenere presenti.
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1. Come si fa
La pacciamatura si fa con uno strato di foglie o di scarti vegetali, che vanno sminuzzati bene e hanno la funzione di proteggere il terreno e allo stesso tempo di permettere all’aria di circolare. Conviene fare uno strato leggero di questi materiali. In alternativa si può utilizzare la paglia e in questo caso lo spessore può essere anche più elevato. Sulla pacciamatura si possono distribuire anche della farina di roccia o del calcare d’alghe, che sono degli ottimi fertilizzanti organici e hanno il pregio di attivare il compost.
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2. Terreno argilloso
Se il terreno con cui ci troviamo ad avere a che fare è piuttosto argilloso, specialmente se l’inverno è stato molto piovoso, in primavera è opportuno controllare lo stato della pacciamatura. Se ci troviamo di fronte ad uno spessore troppo compatto, bisogna alleggerirlo, in modo che il sole abbia la possibilità di asciugare il suolo.
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3. Non troppo vicino al tronco
E’ bene badare anche che la pacciamatura non venga effettuata troppo vicina al tronco degli alberi da frutto. Se lo strato è spesso, nei mesi invernali i topi vi possono trovare rifugio.
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4. Quando usare la paglia
E’ preferibile usare la paglia per la pacciamatura, quando viene utilizzata nel terreno vicino agli ortaggi invernali. A differenza dello strato di foglie, la paglia si mantiene più asciutta ed evita alle radici degli ortaggi di marcire.
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5. Lo spessore
Lo spessore della pacciamatura generalmente deve corrispondere a circa 10 centimetri. Non bisogna dimenticare, infatti, che gli agenti atmosferici via via tenderanno ad assottigliarlo. Inoltre, poiché si ha a che fare con materiale organico, con il tempo si può ridurre, mescolandosi al terreno. In questo caso bisognerà provvedere ad un’altra pacciamatura a circa metà del ciclo. Tuttavia il rimescolamento del materiale costituisce anche un vantaggio, perché il suolo si potrà arricchire di tante sostanze.
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6. Smuovere la terra in superficie
E’ molto importante favorire l’unione della terra con il materiale scelto per l’operazione di pacciamatura. In questo modo i microrganismi del terreno potranno scavarsi un passaggio verso la copertura. Ecco perché è fondamentale smuovere la terra in superficie, specialmente quando si vengono a creare delle crepe o delle croste, a causa dell’azione degli agenti atmosferici.
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7. L’innaffiatura
Lo strato di pacciamatura non deve essere mantenuto né troppo bagnato né troppo compatto. D’altronde, se è troppo asciutto, potrebbe essere trascinato via dal vento. Bisogna controllare di tanto in tanto le innaffiature in rapporto al tasso di umidità dello strato che ricopre il terreno. Si deve tenere conto del fatto che, poiché lo strato di foglie o di paglia riduce l’evaporazione, il terreno ha meno bisogno di acqua.
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