Sempre più persone scelgono regimi alimentari a base vegetale, rinunciando a carne e derivati animali: quali sono i Paesi più vegani d’Europa?
Quando si parla di emissioni di CO2 nell’atmosfera non si fa riferimento solo alle industrie o al ricorso ai veicoli inquinanti, ma anche al settore dell’agricoltura e, soprattutto, dell’allevamento. Secondo numerosi studi, infatti, gli allevamenti intensivi e la produzione di carne o prodotti derivati dagli animali impattano enormemente in termini di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Per questa ragione sono numerose le persone che nel corso degli ultimi anni hanno deciso di optare per regimi alimentari vegani o vegetariani. Al fianco della questione ambientale si aggiunge ovviamente anche quella etica, relativa alle condizioni di vita degli animali o a quelle di macellazione. L’università tedesca di Hohenheim nel sud di Stoccarda ha dunque effettuato uno studio su alcuni Paesi europei al fine di stilare la classifica dei “più vegani”.
I ricercatori hanno effettuato rilevazioni in 6 Paesi, per la precisione in Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna, scelti per rappresentare almeno un’area di tutte le zone europee. A questo proposito, però, è bene considerare che “nello studio sono state incluse solo persone che consumavano già sostituti vegetali ai prodotti lattiero-caseari o che stavano accarezzando l’idea. Le persone che non erano affatto interessate non sono state incluse“, ha dichiarato Rebecca Hansen del Dipartimento di Mercati Agricoli dell’Università di Hohenheim.
I risultati dello studio hanno messo in evidenza alcune sostanziali differenze culturali, relative in particolare alla tradizione culinaria delle Nazioni prese in considerazione. A fare da capolista nella classifica dei Paesi più vegani e più aperti nei confronti del passaggio a prodotti plant-based troviamo la Germania, dove è stato registrato anche il maggior numero di nuovi prodotti a base vegetale in arrivo sul mercato.
Tra i prodotti più diffusi a livello europeo troviamo ad esempio i latti vegetali, ad esempio il latte di nocciola, la cui vendita ha subito un incremento del 49% tra il 2020 e il 2022. Eppure non tutti riescono a considerare i prodotti a base vegetale, ottenuti dalla lavorazione di cereali, semi oleosi o legumi, alternative valide a quelli caseari.
In Francia, Italia e Spagna, ad esempio, i consumatori si sono detti preoccupati dalla questione sensoriale relativa ai prodotti vegetali, considerati non all’altezza di quelli derivati da animali. In polonia, invece, i latticini sono considerati prodotti salutari, che non possono essere sostituiti con derivati plant-based.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…