Un progetto quasi esoterico per far nascere un ghiacciaio è stato cofinanziato dagli Stati Uniti, sembra una follia!
I problemi relativi allo scioglimento dei ghiacciai sono molteplici e possiamo sentirlo praticamente ogni giorno scorrendo sul web o ascoltando i telegiornali. Molto spesso però, per quanto questi problemi siano importanti, finché non ci toccano da vicino tendiamo a sottovalutarli, lo scioglimento di alcuni ghiacciai però ha toccato da vicino alcune popolazioni del Pakistan che grazie a questo hanno proliferato per millenni. È proprio per questo che in un villaggio remoto del Baltistan è nato un progetto per far rinascere un ghiacciaio, un progetto difficile da comprendere e che di scientifico ha forse poco, ma che sta forse dando i suoi frutti.
Accoppiano ghiaccio “maschio” con ghiaccio “femmina” e ricreano un ghiacciaio, esperimento folle avvenuto in Pakistan
La vicenda curiosa è avvenuta nel villaggio di Chunda, in Pakistan, una cittadina remota nei territori montuosi del Baltistan, nell’estremo nord, in cui esistono villaggi che per generazioni e generazioni hanno proliferato avendo poco e niente, e quel poco era per lo più offerto dal ghiacciaio. L’acqua è vita e non esiste popolo che sia proliferato senza la vicinanza a questa risorsa, proprio per questo per gli abitanti del villaggio il ghiacciaio è stato da sempre una risorsa preziosa e con il suo arretramento le difficoltà hanno iniziato a farsi sentire.
Così è nato un progetto che ha visto coinvolto il capo villaggio ma anche le nazioni unite, che hanno fornito il supporto di un ingegnere per far sì che la missione di rinascita del ghiacciaio potesse avvenire. Nelle credenze del popolo per far nascere un ghiacciaio serve del ghiaccio femmina, ovvero un ghiaccio puro e bianchissimo, e del ghiaccio maschio, cioè quel ghiaccio perenne più marrone e scuro, per trovare gli elementi giusti però c’è voluto parecchio sforzo.
Per trovare il ghiaccio più puro il capo villaggio ed un suo amico hanno intrapreso un viaggio di 4 giorni attraverso le montagne impervie del Pakistan per raggiungere una montagna dalla quale prelevare il ghiaccio più bianco possibile, ancor più dura è stata però l’impresa per trovare il ghiaccio scuro, prelevato niente meno che dalle pendici del K2. Secondo le conoscenze indigene adesso servirà molta pazienza, circa 12 anni prima che il ghiaccio attecchisca ed altri 12 prima che il ghiacciaio inizi ad aumentare in modo importante di volume.
Il capo villaggio giura però che i primi segni di vita iniziano già a vedersi e che il ghiacciaio stia crescendo, una notizia che la scienza non sposa in maniera convinta, visto che sembra impossibile riuscire a promuovere la formazione di un ecosistema così complesso senza che si modifichino le condizioni ambientali tutte. Ad ogni modo staremo a vedere cosa succederà, la speranza è che nei prossimi anni riusciremo a dimezzare le emissioni di carbonio e con esse anche l’effetto serra e, chissà, magari anche il ghiacciaio di Chunda inizierà a crescere davvero dando nuove possibilità agli abitanti che dipendono da lui.