L’azione dimostrativa portata avanti da un gruppo di ambientalisti contro la facciata di Palazzo Vecchio a Firenze ha provocato danni per 30 mila nonchè l’utilizzo di migliaia di litri d’acqua
Il modo in cui alcuni ambientalisti appartenenti al gruppo di Ultima Generazione sta cercando di portare l’attenzione sui cambiamenti climatici provoca reazioni contrastanti. L’ultima dimostrazione è stata davanti a Palazzo Vecchio con la vernice lavabile arancione spruzzata da Giordano Stefano Cavini Casalini, attivista di 32 anni di Empoli. La sua operazione dimostrativa ha coinvolto direttamente anche il sindaco di Firenze Nardella che, trovandosi per caso in Piazza della Signoria, ha cercato di fermare l’attivista.
Le azioni di Cavini Casalini hanno provocato anche molti fischi tra quelli che si trovavano a passeggio in Piazza della Signoria e che hanno assistito alla dimostrazione a base di vernici arancione. Come dichiarato dall’attivista, è stato preso di mira Palazzo Vecchio in quanto sede di quelle istituzioni che avrebbero il compito di difendere i cittadini anche dai cambiamenti climatici. E gli stessi attivisti, nello specifico sempre Cavini Casalini, come riportato da La Nazione, ha commentato anche la reazione di chi era lì sottolineando come l’obiettivo di Ultima Generazione non sia quello di attirare le simpatie di nessuno.
Nonostante nelle parole dell’ambientalista attivista di Ultima Generazione la vernice non abbia provocato danni perché è stata lavata via con un po’ d’acqua, da parte del sindaco Nardella arrivano invece dichiarazioni diverse. Parlando ai colleghi di Rai 1 di Oggi è un altro giorno, infatti, il sindaco di Firenze ha diffuso quelle che sono state le comunicazioni che ha ricevuto da parte della Responsabile delle Belle Arti. In particolare il sindaco ha sottolineato che, nonostante la vernice sia stata lavata via con l’acqua, dai sopralluoghi approfonditi fatti proprio dalla sovrintendenza è emerso che il colore si è insinuato nelle crepe della pietra che riveste Palazzo Vecchio.
Palazzo Vecchio è infatti ricoperto da quella che viene denominata pietraforte, una arenaria a grana fine tipica proprio dell’area fiorentina e utilizzata fin dal medioevo. Trattandosi di arenaria ed essendo comunque Palazzo Vecchio esposto da tempo agli agenti atmosferici e in parte anche all’inquinamento dell’aria si tratta di un materiale che per quanto possa essere considerato resistente risulta poroso.
Oltre ai danni che il sindaco Nardella dichiara essere stati calcolati in circa 30 mila euro di intervento per rimuovere ciò che resta della vernice arancione insinuatasi nella facciata di Palazzo Vecchio c’è anche da considerare l’utilizzo di migliaia di litri d’acqua che sono stati spruzzati a pressione proprio sulla facciata per sciogliere la maggior parte della vernice. Eppure sempre Cavini Casalini intervistato da La Nazione dichiara che, in realtà, anche se esiste un danno economico per l’acqua utilizzata si dovrebbe invece riflettere sul perché vengono organizzate queste azioni dimostrative che hanno, nell’ottica di Ultima Generazione, lo scopo di gettare luce sul problema del cambiamento climatico.
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