La multinazionale tedesca Siemens Gamesa ha annunciato che molte delle sue turbine prodotte per gli impianti eolici avrebbero dei gravi difetti.
Con l’obiettivo di produrre energia sempre più pulita sostituendo i combustibili fossili, numerosi paesi di tutto il mondo hanno provveduto all’installazione di impianti eolici: solo nel 2021, secondo i dati, si era arrivati ad 830 gigawatt (GW) di capacità eolica in tutto il Pianeta.
Tra i leader nel settore c’è Siemens Gamesa, azienda tedesca che produce e fornisce e componenti per questi impianti. La stessa multinazionale, però, nelle ultime settimane ha reso note alcune problematiche relative alle turbine: una percentuale compresa tra il 15 ed il 30% di quelle gestite sarebbe difettosa.
Problemi per il settore eolico a livello globale. Nei giorni scorsi, Jochen Eickholt, Ceo di Siemens Gamesa, multinazionale che produce componenti tecnologiche anche per gli impianti eolici, ha annunciato alcune problematiche legate ai propri prodotti.
Nel dettaglio, una percentuale tra il percentuale compresa tra il 15 ed il 30% delle turbine fornite a livello mondiale per le pale eoliche sarebbe difettosa. Dall’ultima revisione effettuata dei tecnici dell’azienda tedesca, riporta Reuters, difatti, sarebbero emersi difetti ai rotori ed ai cuscinetti che potrebbero provocare gravi danni agli impianti su cui sono stati installati che vanno oltre ad alcune semplici crepe.
Problemi non facili, dunque, da risolvere: secondo il Ceo della multinazionale sarebbero necessari diversi anni per le riparazioni del caso e costi che supererebbero il miliardo di euro. Una situazione definita come una vera e propria “grave battuta d’arresto” per la multinazionale. Non solo, considerato che Siemens Gamesa rappresenta uno dei maggiori fornitori a livello mondiale di componenti, la battuta d’arresto potrebbe riguardare la transizione globale verso le energie rinnovabili.
Un annuncio quello di che Eickholt ha provocato inevitabili conseguenze anche in borsa per Siemens Energy, capogruppo di Siemens Gamesa: il titolo nelle ultime settimane ha fatto registrare un calo significativo di oltre il 35% del prezzo delle sue azioni, per un valore di diversi miliardi di euro.
Ancora, però, non c’è una vera e propria stima dei danni in termini economici relativi a queste problematiche: un quadro più accurato potrà emergere solo durante il prossimo mese, quando la multinazionale renderà noto il report del terzo trimestre dell’anno in corso.
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