L’Arpa Sicilia ha pubblicato i risultati del monitoraggio dell’aria effettuato nelle aree di Palermo, dove nelle scorse settimane sono divampati vari incendi.
L’emergenza incendi in Sicilia delle scorse settimane ha provocato danni per milioni e milioni di euro. Sull’Isola sono divampati centinaia di roghi coinvolgendo tutte le province, la più colpita quella di Palermo, dove si sono registrate anche tre vittime.
A circa due settimane dai roghi, sono arrivati i risultati dei campionamenti effettuati dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) Sicilia per verificare la qualità dell’aria ed i livelli di diossina. Un report che ha restituito dati allarmanti.
L’Arpa Sicilia ha pubblicato il report con i dati sulla qualità dell’aria nella zona di Palermo, devastata dagli incendi delle scorse settimane che hanno provocato tre vittime e danni ingenti.
Gli esperti dell’Agenzia hanno lanciato l’allarme per quanto riguarda la presenza di diossina nell’aria in alcune zone del capoluogo siciliano dopo il devastante rogo divampato lo scorso 24 luglio nella discarica di Bellolampo. Nel dettaglio, come si legge sul rapporto, durante il campionamento effettuato dal 25 al 27 luglio, i livelli di diossina nei pressi di Villa delle Ginestre in via Castellana erano di 3.531 femtogrammi per metro cubo, un dato 35 volte superiore ai valori massimi consentiti (100 femtogrammi fg/m3, a 300 scatta l’allarme per una fonte emissiva locale).
In via Inserra, invece, in un primo momento la diossina aveva raggiunto livelli di tossicità pari a 939 femtogrammi per metro cubo, per poi scendere, rientrando pressoché nella norma, a 116 femtogrammi fg/m3 (27 luglio).
Nei prossimi giorni, verranno resi noti i risultati dei successivi campionamenti effettuati dall’Arpa nelle stesse aree per verificare se i valori di diossina siano scesi.
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, proprio per i livelli di diossina rilevati, lo scorso 30 luglio, ha emesso un’ordinanza che stabilisce per 15 giorni di lavare accuratamente la frutta e consumarla senza la buccia, ma anche di non mangiare carne, latticini e uova provenienti dalla zona in cui è stata segnalata un’elevata presenza di diossina nell’aria e quelle in un raggio di quattro chilometri.
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