“Pando”, un immenso bosco custodito tra le montagne del sud America, è a rischio. Ecco i motivi e le possibili soluzioni per salvare il prezioso ecosistema.
Incastonato negli Stati Uniti occidentali, tra le montagne di Wasatch, c’è “Pando”, un organismo enorme. Si tratta di un bosco animato da piante e animali che da migliaia di anni abitano questo ecosistema. Composto da circa 47 mila fusti di pioppo tremulo americano, questo bosco ha un’estensione singolare, distinguendo a livello globale. Inoltre sua peculiarità unica è la sua lunghissima storia, visto che è abita la terra da 14 mila anni.
Noto anche come Trembling Giant, in italiano gigante tremulo, Pando è culla di 68 specie di piante nonché di innumerevoli animali, evolutisi nel tempo. Un luogo magico lontano dal rumoroso progresso umano, quasi come se fosse al di fuori del Pianeta. È come se il tempo in questo bosco fosse fermo.
“Pando” rischia l’estinzione: i motivi
Luogo di rara bellezza, in cui la natura dà voce alla sua massima espressione, questo ecosistema sarebbe in pericolo. Malgrado sia protetto dal National Forest Service, agenzia del Dipartimento dell’Agricoltura degli Usa, il bosco è minacciato da pesanti rischi.
Sono diversi i motivi per i quali Pando è in pericolo, scatenando la preoccupazione a livello globale. Il problema principale sarebbe da ricercare nel pascolo eccessivo da parte di cervi e alci. Le mandrie di questi animali sono sempre più ampie e incontrollabili a tal punto che lupi e puma non riesco più a tenerle sotto controllo, come invece era un tempo.
Altra criticità è dettata dal fatto che innumerevoli alberi della colonia stanno raggiungendo la fine della loro vita, terminando il loro ciclo. Inoltre molti sono messi inginocchio da insetti e parassiti tanto che i nuovi ingressi fanno fatica a crescere.
Pando, la strategia per evitarne la scomparsa
Tutte queste cause potrebbero spegnere l’interno ecosistema. Per salvaguardare la colonia sono state recitante parti delle aree del bosco, per contenere il moto dei cervi e alici in modo che non si cibino dei polloni giovani. La strategia si è dimostrata negli ultimi anni vincente, visto che le aree recintante sono contraddistinte dalla presenza di alberi giovani otto volte superiore rispetto al resto del bosco.