Stiamo per aggiungere un nuovo sapore al Natale o è l’ennesima moda del momento che, come tante altre già trascorse, finirà nel dimenticatoio? Lo scopriremo: per il momento non ci resta che assaggiare il nuovissimo panettone preparato a base di farina di grilli e condito da insetti caramellati al posto dei canditi.
C’è un prodotto che sta facendo discutere, un dolce che ha l’audacia di mescolare l’antico fascino della tradizione italiana con ingredienti che appartengono a un futuro che pochi sono pronti ad accettare. Nasce in Piemonte, in un piccolo laboratorio di pasticceria, un panettone capace di mettere in discussione i pregiudizi alimentari e di proporre una visione completamente nuova del Natale. La sua caratteristica più sorprendente? Una base di farina di grilli e dei croccanti inserti a base di insetti caramellati.
Il suo creatore, il pasticcere Davide Muro, non è nuovo alle sfide culinarie. Con il suo PanCricri, ha voluto osare, spingendosi oltre i confini del gusto tradizionale e aprendo una finestra su quello che potrebbe essere il futuro della nostra alimentazione. Ma cosa rende questo dolce così speciale, tanto da catturare l’attenzione di esperti e curiosi al Campionato del Mondo del Panettone di Napoli?
La magia del PanCricri sta nell’equilibrio dei suoi ingredienti. L’idea di includere farina di grilli non è nata per provocare, ma per innovare. Questa scelta è frutto di mesi di studio, di tentativi e di errori. La quantità utilizzata, appena l’1% dell’impasto, è il risultato di una ricerca minuziosa: bastava poco di più per rendere il dolce amaro e poco piacevole al palato. A questa base, già di per sé inusuale, si aggiungono inserti di cioccolato che nascondono piccoli pezzi di grilli caramellati, preparati con cura per garantire una consistenza croccante e un sapore armonioso.
Davide Muro ha lavorato per mesi per trovare il perfetto equilibrio. Ogni modifica, ogni tentativo fallito ha aggiunto un tassello alla creazione di un dolce che non è solo una provocazione, ma un vero esempio di come l’innovazione possa integrarsi nella tradizione. Inizialmente, l’idea di eliminare del tutto lo zucchero sembrava allettante, ma il risultato si è rivelato troppo distante dal concetto di panettone. Alla fine, Muro ha optato per una dolcezza moderata, bilanciata dalla presenza delle albicocche semicandite, che contribuiscono a creare un profilo gustativo unico.
Dietro il PanCricri non c’è solo l’intento di sorprendere, ma anche una riflessione profonda sulle abitudini alimentari e sull’ambiente. Gli insetti, già ampiamente consumati in altri paesi, rappresentano una fonte di proteine altamente sostenibile, con un impatto ambientale nettamente inferiore rispetto agli allevamenti tradizionali. Con il suo panettone, Muro punta a sensibilizzare il pubblico italiano verso questi nuovi orizzonti, mostrando che è possibile combinare rispetto per l’ambiente e alta qualità artigianale.
La base del PanCricri è arricchita da oli vegetali, una scelta che lo rende adatto anche a chi è intollerante al lattosio. Il risultato è un dolce soffice, leggero, che conserva tutte le caratteristiche di un grande lievitato, ma con un profilo nutrizionale potenziato. Non si tratta di rinunciare alla tradizione, ma di arricchirla con elementi nuovi e inaspettati.
Il profumo del PanCricri è avvolgente, dominato dalle note della pasta di arachidi, che ricorda il sapore dei popcorn tostati. Al palato, il dolce offre una combinazione di sapori che mescola la croccantezza dei grilli caramellati con la morbidezza dell’impasto e la dolcezza naturale delle albicocche. Ogni morso è un viaggio tra passato e futuro, un’esperienza che invita a riflettere non solo sul gusto, ma anche sulle possibilità che il cibo del domani può offrirci.
Il PanCricri non è solo un panettone. È una dichiarazione d’intenti, una sfida a ripensare le nostre abitudini e a guardare oltre i confini della tradizione. Muro stesso riconosce che il pubblico italiano potrebbe accogliere questo dolce con scetticismo. Ma non è preoccupato. Il suo obiettivo non è quello di accontentare tutti, ma di aprire un dialogo, di mostrare che anche i dolci più iconici possono evolversi, adattandosi a un mondo che cambia. Davanti al PanCricri non resta che una domanda: siamo pronti ad accettare questa sfida?
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