È l’evoluzione delle energie rinnovabili, i pannelli pluviali contribuiranno a generare energia pulita e risparmiare ancora dal punto di vista energetico.
Negli ultimi anni la tecnologia delle energie rinnovabili ha fatto enormi passi avanti, rendendo più accessibile ai cittadini la possibilità di generare energia pulita anche per uso domestico, grazie soprattutto agli incentivi sui pannelli solari. Ora, oltre a pannelli che utilizzano il sole come forma primaria di energia, arrivano pannelli studiati così da essere in grado di utilizzare la forza della pioggia. Questi pannelli, detti appunto pannelli pluviali, rappresentano una vera e propria innovazione tecnologica che porterà sicuramente degli enormi vantaggi anche economici.
Ridurre le emissioni è l’obbiettivo ambizioso posto dai maggiori governi del mondo. Sviluppare tecnologie ecologiche che generino energia pulita efficiente e sufficiente alla popolazione è il primo obiettivo che ogni nazione si sta ponendo. Un modo ovviamente questo di risollevare anche le economie, soprattutto europee, messe a dura prova a causa dello scarso approvvigionamento energetico e il costo dello stesso sempre più alto.
Pannelli pluviali, come funzionano?
Sempre più persone oggi, nel progettare la propria abitazione, ricercano soluzioni per generare autonomamente energia pulita, riducendo in primis gli esosi costi delle bollette, prediligendo l’installazione di pannelli solari e utilizzando mobilità pulita come automobili ibride-elettriche. Questo però sembra non bastare e gli esperti del settore hanno studiato altre fonti alternative a quella del sole. Oltre a questo, e al vento, è possibile generare energia dalla pioggia. I pannelli pluviali rappresenta un’innovazione a 360 gradi, in quanto permettono di raccogliere acqua e trasformarla in energia elettrica.
Questo meccanismo è possibile grazie ai materiali di cui sono composti questi pannelli, ovvero il PTFE, politetrafluoroetilene, che associato a una sostanza dotata di carica elettrica statica permanente, riesce a produrre energia. L’acqua come ben sappiamo è conduttore di energia elettrica e così, quando una goccia d’acqua si posa sulla superficie del PTFE, questa acquisisce una carica positiva, al contrario della superficie stessa che assumerà una carica negativa. Questo meccanismo permette l’accumulo di energia elettrica al pari di ogni altra fonte di energia rinnovabile. Esiste però un grande ostacolo: la presenza di pioggia. Questa tecnologia può trovare una utilità solo in quelle nazioni caratterizzate da tempo nuvoloso e piovoso quasi tutto l’anno, poiché se installati dove le stagioni piovose sono molto scarse si rischierebbe di ritrovarsi con una quantità di energia insufficiente.
Ostacoli e futuro dei pannelli pluviali
La presenza di frequenti precipitazioni è ovviamente fondamentale affinché questo sistema abbia senso di esistere. Sarebbe impensabile e improduttivo utilizzare questa energia in regioni in cui le precipitazioni avvengono di rado o solo in determinati periodi dell’anno. Il meccanismo che converte poi le gocce di acqua in energia potrebbe essere ancora nelle sue fasi iniziali di sperimentazione in quanto al momento si verifica una notevole dispersione di energia. Canalizzare al meglio l’energia raccolta dalla pioggia è la sfida che ingegneri ed esperti stanno cercando di superare grazie a nuovi approcci e tecnologie. Potenziare il sistema di raccolta e trasformazione sembra essere al momento il fattore fondamentale che permetterà, o meno, la possibilità di utilizzare su larga scala questa nuova preziosa fonte di energia pulita.