La storia di Paolo Benanti, classe 1973 e francescano dal 2001: oggi è uno dei maggiori esperti internazionali di Intelligenza Artificiale.
Quando in Europa e non solo si parla di Intelligenza Artificiale, con tutte le questioni etiche che sono destinate a restare irrisolte, non può non emergere il nome di un frate francescano, sacerdote dal 2007 e che quest’anno ha compiuto 50 anni. Stiamo parlando di Paolo Benanti, nato a Roma ma a lungo residente a Frascati: nel 1999, fa la sua scelta di vita più importante, lasciando gli studi universitari per intraprendere un percorso religioso.
Oggi Fra’ Paolo, di strada ne ha fatta davvero molta: infatti, ha ricevuto la sua formazione teologica presso l’Istituto Teologico di Assisi e la Pontificia Università Gregoriana, per poi prendere un dottorato in teologia morale. Sin dall’avvio dei suoi studi religiosi, ha lasciato intendere di avere le idee chiare su alcune delle grandi evoluzioni del nostro tempo. La sua tesi di dottorato era infatti su cyborg ed epoca postumana.
Padre Paolo Benanti si occupa da molti anni di temi che sono molto importanti e lo saranno sempre di più nel prossimo futuro, ovvero etica, bioetica ed etica delle tecnologie. Se infatti anche chi ha contribuito a sdoganare l’Intelligenza Artificiale, ne sottolinea i pericoli, oggi questi temi di cui si occupa il frate francescano sono senza dubbio importanti e inderogabili.
Da qualche tempo, l’Accademia della Crusca, e di conseguenza i dizionari italiani, hanno introdotto termini come “algoretica” e “algocrazia”, che padre Paolo ha sviluppato come concetti. Si tratta, rispettivamente, dei problemi etici legati allo sviluppo degli algoritmi e di quanto gli stessi algoritmi stiano assumendo sempre più potere, arrivando al totale o quasi totale controllo di molti ambiti della nostra vita.
Insegnante presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni, padre Paolo Benanti negli anni è stato coinvolto più volte in gruppi di esperti per la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. Tra gli incarichi religiosi, quelli come Ministro Provinciale della Provincia religiosa di San Francesco d’Assisi e come Consigliere della Penitenzieria Apostolica e del Pontificio consiglio della cultura.
Inoltre, ha ottenuto diverse collaborazioni con istituzioni e organizzazioni internazionali e di lui e dei suoi studi sull’Intelligenza Artificiale, se ne è occupato anche Microsoft, con un articolo apparso sul sito dell’azienda fondata da Bill Gates. Celebre è anche il suo scritto, apparso sul Corriere della Sera e firmato insieme a Sebastiano Maffettone, in cui ha coniato il termine “paraferno”.
Si tratta di una contrazione tra Paradiso e Inferno, che vuole stare a significare quello che è oggi il mondo in cui un ruolo importante gioca la realtà virtuale e interattiva. Padre Paolo, dunque, negli anni è diventato un punto di riferimento per tutti: del resto chi non si è mai chiesto, ad esempio, se l’Intelligenza Artificiale non sia destinata a far sparire alcuni mestieri e rilanciare nuovi lavori.
Padre Paolo Benanti, dal 2018, è parte di un gruppo di trenta esperti che si occupa dello sviluppo dell’AI per il Ministero dello sviluppo economico, mentre più di recente l’ONU l’ha nominato membro del New Artificial Intelligence Advisory Board.
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