L’aspettativa di vita dei pappagalli sembra essere molto alta, ma bisogna fare chiarezza: quanto vivono, è vero fino a 200 anni?
Quando si sceglie di avere un pappagallo come animale domestico, bisogna fare molta attenzione: nonostante quello che una persona possa pensare, questo tipo di uccelli richiedono molta responsabilità e tanti accorgimenti.
La scelta del tipo di pappagallo da tenere dipende non solo dalle dimensioni, ma anche dalla conoscenza approfondita delle diverse specie. Ma è vero che possono vivere fino a 200 anni?
I pappagalli possono vivere a lungo, ma è subito il caso di smentire quella che è una vera e propria bufala: non potranno mai vivere per due secoli, nonostante comunque siano indubbiamente gli animali più longevi da tenere in casa. La loro aspettativa di vita infatti va da un minimo di una ventina di anni fino addirittura a 80 anni, con casi limite dei quali parleremo tra poco.
Chiaramente, molto dipende da alcuni fattori, che sono poi quelli che dovremmo tenere in considerazione per qualsiasi animale domestico, a partire dall’alimentazione. Pensiamo poi a come ricreare un ambiente sicuro per i pappagalli: questi uccelli devono essere tenuti lontani da altri animali domestici, che per istinto potrebbero predarli, ma anche da avvelenamenti e dal pericolo di possibili fughe.
Non sono poi esenti da malattie e malesseri di vario genere, dei quali dobbiamo essere in grado di percepirne immediatamente i sintomi. Tra i pappagalli domestici, i meno longevi sono gli ondulati o forfus, il cui cuore regge in media una decina d’anni, poi ci sono i cocoriti, che campano fino a circa 15 anni. Abbiamo poi cacatua, cinerini, ara e amazone, che hanno longevità più importanti e arrivano a 60 anni.
In tutto esistono qualcosa come 350 specie diverse di pappagalli e soprattutto appena nati questi uccelli corrono gravi rischi per la loro incolumità. Tanto si è discusso invece della longevità di questi animali e in particolare si è a lungo parlato del fatto che una particolare specie di pappagalli, quella che teneva compagnia ai pirati, sopravvivesse alla loro morte per diverse generazioni, arrivando appunto alla veneranda età di 200 anni.
Parliamo soprattutto delle amazone e degli ara: questi ultimi sono senza dubbio la specie di pappagallo più longeva. Rientrano nelle specie di pappagalli parlanti e la specie più conosciuta sono gli ararauna. Questo uccello di grandi dimensioni può raggiungere mediamente i 70 anni di vita ed è caratterizzato da una struttura robusta con una lunga coda. Lo conosciamo anche come ara gialloblù ed è forse uno dei più noti e diffusi.
Un’altra diceria assolutamente da smentire riguarda il fatto che un pappagallo parlante viva più o meno di un suo simile che invece non sa esprimersi e ripetere le parole. Anche questa bufala, come quella della longevità plurisecolare di un pappagallo, è stata alimentata dalle leggende e dai racconti che nel corso dei secoli si sono diffusi sui pirati che sceglievano questo uccello come animale da compagnia.
L’unico aspetto che può fare la differenza facendo riferimento alla longevità di questi animali riguarda la loro cattività. Infatti, gli esperti ornitologi assicurano che un pappagallo che vive in cattività e viene quindi accudito in una famiglia ha un’aspettativa di vita doppia rispetto a chi vive libero ed è più facilmente preda di altri animali o con la salute messa a rischio da fattori esterni.
Quando abbiamo scritto che i pappagalli possono vivere fino a 80 anni, abbiamo anche fatto una considerazione sulle eccezioni. Ebbene, va specificato che più che di eccezioni, in questo caso, si tratta di un’unicità. Nel 2016, infatti, è venuto a mancare l’unico pappagallo di cui in sostanza abbiamo la certezza che abbia superato gli 80 anni. Lui era Cookie, una cacatua residente nello zoo di Brookfield, negli Stati Uniti.
Malato di artrosi, osteoporosi e affetto da cataratta, era nato verosimilmente nei primi anni Trenta del secolo scorso ed è venuto a mancare a 83 anni suonati. Cookie aveva un carattere forte: era noto per urlare e talvolta mordere. La sua morte ha avuto un certo impatto, perché il pappagallo aveva ottenuto il riconoscimento nel libro dei Guinness dei Primati, tant’è che centinaia di migliaia sono state le interazioni al post Facebook sul suo decesso.
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