Tra i maggiori pericoli per i cani, ma anche per l’uomo, ci sono i pappataci. Ecco gli orari in cui maggiormente escono questi insetti
Con la bella stagione si tende a passare molto più tempo all’aria aperta. Merito del caldo ma anche delle giornate che lentamente si allungano. Durante questi momenti di spensieratezza è molto possibile imbattersi in alcuni insetti molto pericolosi sia per noi che i cani. Ovvero i pappataci.
Questi, noti anche flebotomi, sono insetti dotati di ali che fanno parte del gruppo degli ectoparassiti, ovvero lo stesso dei pidocchi, delle zanzare e delle zecche. Bisogna fare molta attenzione a questi insetti perché possono trasmettere alcune malattie infettive come la leishmaniosi. I pappataci sono animali, prevalentemente notturni e prediligono il clima caldo, con una buona umidità. Proprio per questo è facili trovarli vicino alle coste.
In Italia i pappataci sono diffusi soprattutto nelle zone costiere ma è possibile trovarli anche nelle zone collinare e in quei luoghi abbastanza caldi, le cui temperature permettono la loro crescita. E con l’aumento costante e lo scioglimento dei ghiacciai la loro diffusione è aumentata a macchia d’olio.
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I pappataci sono insetti molto piccoli 3-4 mm e si mimetizzano facilmente con i colore giallo paglierino, ruggine. Avendo delle misure ridotte si nascondono in tantissimi punti come fessure, condotti fognari, nelle tane e nelle cucce degli animali. Ma anche in tutti spazi ombreggiati e areati perché questi insetti evitano la la luce e i raggi solari. Altro luogo che questi amano sono quelli ricchi di detriti organici. Vederli a occhio è davvero molto difficile perché, oltre ad essere molto piccoli, non emettono rumore. Nemmeno il ronzio delle zanzare. Per questo, quando attaccano, sono silenti.
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La stagione dei pappataci inizia in primavera e dura fino all’autunno. Aumentando il caldo, come nei mesi estivi, la loro attività si intensifica. Ma a causa dei recenti cambiamenti climatici non è raro trovarli in autunno inoltrato o in pieno inverno. Gli orari in cui bisogna alzare la guardia sono l’alba e il tramonto, ovvero quando la loro azione è più persistente e efficace. Il resto della giornata, invece, lo passano riposando in ambienti umidi e protetti come le crepe o i buchi del terreno, ma anche sotto il fogliame e nei ristagni d’acqua delle piante.
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