Parco del Mare di Rimini, la nuova frontiera della sostenibilità: verde pubblico, percorsi ciclabili e pedonali, ma soprattutto motori al bando. Una Riviera sempre più green.
Come far fronte al problema dell’inquinamento generato dai combustibili fossili? Il loro impiego massiccio, fin dalla fine del Settecento, per soddisfare la richiesta energetica del pianeta tutto, e in particolare delle industrie, ha prodotto gli effetti che scontiamo ancora oggi.
Nel 2024, al netto dei tentativi che si sono pur fatti per provare ad arginare la problematica, i combustibili fossili provvedono ad oltre l’85% del fabbisogno energetico mondiale. Per quanto si stiano sperimentando da tempo auto ibride, alternativa decisamente più vantaggiosa rispetto a quelle a benzina o diesel, e si stia anche cercando di implementare le tecnologie che riguardano fonti energetiche rinnovabili, la strada da percorrere è ancora lunga.
Bisogna però tenere a mente un fattore tutt’altro che trascurabile. Il cambiamento, nella stragrande maggioranza delle situazioni, parte proprio dai gesti più semplici. Ed anche da iniziative che, sebbene possano sembrare circoscritte ad una determinata area, potrebbero essere facilmente prese a modello ed imitate nel resto del mondo. Un esempio virtuoso su tutti? Quello del Parco del mare di Rimini.
Il lungomare riminese, tra i più rinomati della Riviera romagnola, può vantare da anni di un biglietto da visita che affascina – e non poco – i turisti che viaggiano ponendo attenzione alla sostenibilità. Parliamo del Parco del mare: un lungomare completamente rinnovato in cui auto e ciclomotori sono stati letteralmente messi al bando. Vietato attraversarlo con i motori. Spazio invece a biciclette, monopattini elettrici, e ovviamente ai pedoni.
Un progetto di riqualificazione del waterfront di Rimini incominciato nel 2010, insieme al rifacimento del sistema fognario. Gli obiettivi? Il rilancio del prodotto turistico e il “rinnovamento delle attività economiche esistenti a 360 gradi“.
Per connettere mare e città in termini sostenibili, l’amministrazione comunale ha scelto di puntare su percorsi ciclopedonali, aree di verde pubblico, palestre a cielo aperto e fontanelle di acqua potabile fruibili per tutti.
Attraversare il Parco del mare a bordo di una due ruote o sfrecciando su un monopattino elettrico è un vero lusso per i turisti. Un disegno armonico integrato con la spiaggia e con il contesto circostante, lontano dallo smog e dall’inquinamento della città. Tra giochi acquatici, passerelle di legno e panchine su cui sostare, il progetto persegue i valori della “sostenibilità, biodiversità e stagionalità“, in un’ottica di fruizione del lungomare che sia valida tutto l’anno.
L’opera di riqualificazione del waterfront è partita dal fulcro della città, rinnovando l’area del Belvedere a Marina Centro e il lungomare Spadazzi di Miramare. Nella zona a nord di Rimini, da Torre Pedrera a Rivabella, sono stati pedonalizzati ben 6 km di waterfront, con annessa realizzazione di 5 km di pista ciclabile.
A Rimini sud, invece, il Parco del mare si presenta costellato di isole fitness. Ve ne sono 8 di diverse dimensioni e con diversi attrezzi, per rispondere ad esigenze di vario tipo.
Il culmine si ha in piazzale Kennedy, dove è entrato in funzione un grande sistema idraulico di depurazione dell’acqua che arriva fino a 40 metri sotto terra, e che si eleva fino a 6/8 metri con il Belvedere: una piazza sul mare dalla quale affacciarsi per ammirare il fascino di un lungomare sempre più green e sostenibile.
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