[galleria id=”93″]A pochi passi da Milano, sul territorio del fiume Ticino a cavallo tra Piemonte e Lombardia, si stende il Parco del Ticino che ha una superficie di più di 90.000 ettari.
Diviso nel piemontese Parco Naturale della Valle del Ticino e nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, l’area verde relativa alla porzione lombarda, e che si estende dal lago Maggiore fino al Po, comprende un territorio urbano di ben 47 comuni. Una bella sfida per un’area verde così vasta, che deve conciliare la conservazione della natura con le attività umane. Eppure si tratta di un bel banco di prova per tutte quelle attività che invece sono ecosostenibili.
Le escursioni naturalistiche da fare nel parco sono davvero innumerevoli. Come il Monsorino, un percorso caratterizzato da numerosi resti di insediamenti preistorici che risalgono al primo millennio avanti Cristo immersi in sterminati boschi di querce e castagni. O i boschi e le paludi di Arsago Saprio, dalle parti di Besnate. Anche qui sono stati ritrovati diversi resti preistorici contornati da querce, castagni e noccioli che si sviluppano su altipiani morenici interrotti qua e là da aree paludose in cui trovano rifugio anatre, garzette ed aironi. Diverse sono le oasi e le riserve nelle quali ci si può “perdere” affascinati dallo stretto contatto con la natura e ben lontani dalle strade affollate e rumorose.
Qui trova posto, ad esempio, una delle più di 130 Oasi del WWF, il Parco dei Fontanili nato dal recupero e dalla bonifica di quella che un tempo era una discarica abusiva e che oggi è una zona umida di tutto rispetto dove è possibile intravedere raganelle e rospi smeraldini, ma anche il picchio verde, il picchio rosso maggiore e l’ormai rarissima beccaccia. Senza dimenticare la presenza di volpi, faine, tassi e arvicole.
Immagini tratte da:
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