Una nuova scoperta botanica all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise pone l’accento sulla importanza della protezione dell’ambiente e del ruolo svolto dalle aree protette
Se ti sei mai chiesto a che cosa servono i parchi nazionali la risposta più recente viene da quanto pubblicato sulla rivista specializzata Plants da un team di ricercatori che hanno scoperto e studiato una nuova pianta di cui nessuno sospettava l’esistenza. Una sottospecie che probabilmente per molto tempo è stata scambiata per un’altra pianta ma che ora, a seguito delle analisi approfondite che sono state effettuate, è risultata essere unica al mondo r diversa dalle altre subspecie finora registrate.
Si tratta di una scoperta molto interessante perché, come si legge anche nelle battute iniziali dell’abstract che accompagna l’articolo “il nuovo taxon è endemico di poche località degli Appennini Centrali all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise“. Essere endemico significa proprio che la pianta con quelle caratteristiche non è presente in nessun altro luogo sul pianeta. La nuova subspecie fa parte di una grande famiglia che solo in Italia comprende 26 taxa.
Scoprire una nuova pianta, anche se questa appartiene ad una specie che già è nota ai botanici, è una esperienza emozionante. Ma al di là di quella che può essere l’emozione sul momento di sapere di avere per le mani qualcosa che prima non si sapeva esistesse, è importante anche sottolineare come queste scoperte non potrebbero avvenire senza la presenza delle aree protette e dei parchi nazionali in cui l’attività umana viene regolamentata e tenuta a bada per favorire invece il mantenimento della biodiversità e degli habitat naturali di piante e animali.
La nuova pianta, il cui nome scientifico è Pedicularis rostratospicata subsp. marsica, fa parte a sua volta di una specie che rientra in un genus composto da oltre 600 specie sparse in tutto il mondo, specie che si concentrano nelle regioni alpine e artiche dell’emisfero settentrionale. Prima della scoperta della sottospecie Pedicularis rostratospicata subsp. marsica erano accettate solo due subspecie, una presente in alcune zone a cavallo tra Germania, Svizzera, Slovenia e Nord Italia e un’altra presente invece soprattutto nelle Alpi Centrali e Occidentali tra Francia, Svizzera, Austria in Italia. E probabilmente la Pedicularis rostratospicata subsp. marsica sarebbe rimasta inosservata se non fossero stati condotti studi per confrontare la popolazione delle Pedicularis presente nell’Appennino Centrale con gli esemplari presenti proprio nelle zone alpine.
I parchi nazionali, che a volte sembrano solo ingombranti reliquie che ostacolano le attività economiche, sono invece luoghi importanti e a loro volta importanti elementi dell’economia. Perché se è vero che magari non è possibile costruire all’interno di un parco nazionale, avere una zona verde protetta in cui sperimentare la natura è di certo un richiamo fortissimo per il turismo che, a sua volta, porta ricchezza nella zona. I parchi nazionali sono custodi della biodiversità e come tali vanno rispettati. E se sei curioso di sapere come riconoscere questa pianta rispetto alle altre subspecie che si credevano le uniche presenti, il confronto puoi farlo sulla misura degli steli che nella subspecie Pedicularis rostratospicata subsp. marsica sono più alti, le foglie che hanno un picciolo più corto e la presenza di molti più fiori che crescono sugli steli a distanza regolare.
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succede se sul nostro pianeta tutti gli animali diventassero…
Il drammatico declino della biodiversità al Lago Trasimeno in uno studio di Franco Pedrotti: in…
Quali sono gli esemplari più diffusi e quelli più rari di animali onnivori e quali…