Uno de tratti di mare più impervi al mondo. Solo poche persone hanno il coraggio di affrontare il passaggio di Drake. La sua storia risale a tempi remoti.
Durante l’era dell’Eocene, l’Antartide era collegata con l’America meridionale. Si parla di oltre 40 milioni di anni fa. Poi, con il fenomeno della deriva dei continenti ha iniziato ad allontanarsi, lasciando uno spazio di oceano tra le due parti di terra. Questo spazio ha assunto veri nomi, tra cui il passaggio di Drake. Il nome è stato conferito in onore di Francis Drake, capitano di una nave che nel 1578, mentre attraversava lo stretto di Magellano, ha deciso di spingersi più a sud, convinto che ci fosse altro da scoprire.
E la scoperta era un collegamento tra l’America e l’Antartide. Ma si trattava all’epoca di una sola ipotesi. Confermata, quasi un secolo dopo, dall’esploratore Willem Schouten, che fu il primo a percorrere le acque del passaggio di Drake e che nell’occasione diede il nome a Capo Horn.
Dalla separazione dei continenti in poi il continente antartico è rimasto isolato dal resto del mondo. La distanza più breve è proprio con il sud America, nello specifico con Capo Horn, il punto più a meridione del continente. Il passaggio di Drake collega anche l’Oceano Atlantico con l’Oceano Pacifico. Nonostante sia la strada più breve per la navigazione tra i continenti, ancora oggi è considerato un passaggio estremamente pericoloso. La massa di acqua misura circa 800 chilometri di larghezza e mille di lunghezza.
Il mare è tempestoso e perennemente soggetto a repentini cambiamenti climatici. Per questo motivo è considerato uno dei punti più pericolosi della Terra da attraversare. Uno dei motivi è la fusione tra due climi decisamente differenti. Da una parte le zone umide e fredde della Terra del Fuoco, e dall’altra le calotte polari ed i ghiacci. Questa escursione termica si concentra proprio nel passaggio di Drake, causando turbolenze di seria entità.
Nel passaggio di Drake la profondità va da un minimo di 3.400 metri a 4.800 metri. Le onde sono piuttosto impetuose, e le formazioni possono raggiungere anche i 12 metri di altezza. a causa della calda corrente del Pacifico, non è affatto raro che si creino dei cicloni, che in mare sono davvero difficili da affrontare. Solo i più temerari tentano l’impresa. Ad oggi c’è anche una richiesta turistica per arrivare in Antartide attraverso il passaggio, ma non può essere facilmente soddisfatta data la pericolosità del percorso, che in totale dura 36 ore. Dal 1600 in poi numerosi navigatori si sono cimentati nella navigazione densa di insidie. E non tutti sono riusciti ad arrivare a destinazione.
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