Per lo sviluppo e la realizzazione di prodotti elettronici ci sarà un passaporto che dal 2026 sarà obbligatorio. Di cosa si tratta.
L’obiettivo delle grandi multinazionali di produzione energetica a consumo tra cui le batterie di auto, pile di vario tipo e altri materiali in nichel o simili, dal prossimo 2026 dovranno rispettare obbligatoriamente un protocollo internazionale cartaceo, con tanto di etichetta stampata su ciascun materiale prodotto.
La realizzazione di questa succulenta novità è stata voluta e firmata da vari Paesi dell’Unione Europea con l’obiettivo di rendere green e sostenibile il prodotto elettronico. Questo accade in quanto con il passare degli anni la realizzazione di questi prodotti ha contribuito a favorire danni ancora più ingenti in natura soprattutto da un punto di vista dell’inquinamento globale, all’interno del contesto del quale rientrano componenti che forniscono elettricità come il litio ad esempio
A proposito di sviluppo ecosostenibile e di riciclo dei materiali da consumo, in questa speciale fascia di interesse rientrano anche alcune componenti energetiche in grado di far funzionare prodotti digitali con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Grazie al progetto GBA (Global Battery Alliance) ciascun prodotto in grado di trasferire energia sarà etichettato con luogo e azienda di provenienza. Questa iniziativa prenderà il via in maniera ufficiale tra soli tre anni dopo il periodo di prova, con lo scopo di garantire una sicurezza sostenibile del prodotto d’esportazione nei vari Paesi dell’UE.
Viaggiare in Europa in tutta sicurezza dunque è l’obiettivo principale di ciascuna azienda di produzione di questo speciale materiale energetico, sul retro del quale verrà esposto un apposito documento o passaporto che testimonia l’efficienza e allo stesso tempo la possibilità di riciclare in futuro quel materiale non più utilizzabile e ricavare nuova energia. Le medesime aziende inoltre si sono prefissate un ulteriore obiettivo per evitare squilibri ambientali e limitare la diffusione d’inquinamento come quello di sostituire nichel, litio o cobalto utili per la realizzazione di prodotti energetici a consumo con altre componenti che non creano danni ecologici a lungo andare
Con l’entrata in vigore del passaporto green a partire dal prossimo 2026, le aziende produttrici si vantano di aver fatto un incredibile passo in avanti per rendere il futuro più sostenibile e green da un punto di vista ambientale. L’energia rilasciata dai vari materiali prodotti avrà apposta sul retro, un passaporto con dati specifici legati alla provenienza e alla manifattura. Un modo davvero speciale e congeniale e dallo scopo di evitare in futuro nuovi fenomeni d’inquinamento ambientale. Tuttavia il modello del GBA è stato studiato e architettato in maniera tale da poter diventare un vero e proprio esempio per altri settori. A tal proposito è stato incentivato il campo minerario dove l’anno scorso la MSP (Minerlas Security Partnership) ha messo in campo idee e progetti per la realizzazione di prodotti lavorati e allo stesso tempo riciclati per rinnovare in maniera elastica e flessibile nuova energia. I Paesi che vi hanno aderito rappresentano grandi realtà da un punto di vista commerciale e digitale come gli USA, il Canada, la Gran Bretagna e la Germania giusto per citarne alcune.
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