Le marche coinvolte
In particolare le marche coinvolte sono state Prix Garantie, Qualité & Prix, Barilla, Combino, Reggano, La Pasta di Flavio e Denner. Sono stati analizzati dei campioni appartenenti alla pasta tradizionale, ma anche altri che hanno avuto come punto di riferimento il prodotto biologico. L’industria alimentare è rimasta molto scossa in seguito a questa scoperta, perché non si erano avuti altri sospetti di questo genere. Eppure le sostanze rintracciate sono ben evidenziate. Nelle marche Prix Garantie, Combino, Reggano, Barilla e La Pasta di Flavio sono state trovate delle tracce di pirimifosmetile. Si tratta di un conservante che viene utilizzato, per fare in modo che il grano nel silos si mantenga in buono stato. Coinvolta anche la pasta Qualité & Prix. In questa è stata trovata la cipermetrina, che viene utilizzata nelle coltivazioni di cereali e può provocare un quadro sintomatologico piuttosto articolato, che va dai dolori gastrointestinali alle vertigini, dalla nausea al vomito. Negli spaghetti Denner è stato trovato un insetticida, che viene impiegato soprattutto in alcune coltivazioni, come quelle di mais, delle patate e delle barbabietole. Si tratta del nematocita terbufos. Anche questa sostanza ha degli effetti collaterali in termini di salute. Infatti può colpire il sistema nervoso e le placche neuromuscolari. Le analisi effettuate sulle marche De Cecco, Garofalo e gli spaghetti integrali Barilla non hanno, invece, riscontrato la presenza di sostanze tossiche o che potrebbero nuocere alla salute umana.
Il parere degli esperti
Sulla pasta con i pesticidi il parere degli esperti è stato per certi versi discordante. Secondo Nicolas Roth, collaboratore scientifico del Centre Suisse de Toxicologie Humaine Appliquée, non ci sarebbero pericoli. In effetti le concentrazioni di pesticidi, secondo lo studioso, sono presenti in quantità minime e quindi non possono essere nocive per l’organismo. Sulla questione è intervenuto anche l’ambientalista francese François Veillerette: egli pensa che queste sostanze rintracciate nella pasta possono essere considerate dei veri e propri interferenti endocrini, che incidono sugli equilibri ormonali dell’organismo. Ecco perché lo studioso spiega che sarebbero assolutamente da evitare, perché potrebbero rappresentare un rischio soprattutto per la salute del feto e per quella dei bambini. Secondo Veillerette non vale il principio che queste sostanze chimiche siano soltanto in piccole dosi, perché potrebbero anche accumularsi insieme ad altre eventuali sostanze pericolose, che finiscono nel nostro organismo. Il tutto potrebbe costituire così un mix ad alto rischio.
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