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Paura ragno violino a Roma, tante segnalazioni: cosa fa

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L’allarme è scattata a Roma nelle ultime ore: boom di casi di persone punte dal ragno violino. Ecco come riconoscerlo, cosa fa e come difendersi 

ragno violino roma
Ragno violino Roma (Foto Ecoo.it)

La grandezza può variare dai 7 ai 9 millimetri e con le zampe può arrivare anche a 4-5 centimetri. I suoi colori non si discostano dal marroncino-giallastro. E’ il ragno violino, sta colpendo in questo momento su Roma e sono già tantissime le segnalazioni avvenute nelle ultime ore. E’ stato Leggo a diffondere la notizia e a lanciare l’allarme: è meglio imparare a riconoscerlo e capire come difendersi, perché la sua puntura può creare problemi molto seri.

Dal Laurentino al Portuense, sembrano essersi moltiplicati gli esemplari di ragno violino. La difficoltà maggiore che incontrano le sue future “vittime” è data dalla sua apparenza: sembra un esemplare totalmente innocuo, con cui si può convivere quasi serenamente, senza troppe preoccupazioni. In realtà, la sua puntura è pericolosissima.

Ragno violino: scatta l’allarme a Roma, le vittime sono troppe

Ragno violino (Foto Pixabay)

La puntura del ragno violino, inizialmente, è asintomatica. Non ci si rende conto della gravità della situazione finché non si trasforma: Roma Sud in questo momento è invasa e in caso di sintomi, è importantissimo agire subito. E’ uno dei ragni più velenosi presenti in Italia: l’unico modo per distinguerlo dagli altri è osservarlo da vicino al punto da notare la caratteristica macchia sul corpo e il numero degli occhi. Secondo quanto diffuso dal Centro Antiveleni del Niguarda di Milano, la lesione comprare dopo ore dal morso.

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E’ conosciuto anche come ragno eremita, perché è prettamente notturno e durante il giorno resta rintanato in anfratti e fessure. Ha un carattere molto schivo, ma se si sente minacciato attacca. Ci si accorge di essere stati morsi solo dopo ore, quando l’infiammazione ormai è in corso.

I sintomi più comuni sono febbre alta e un marcato arrossamento della zona. Il punto del morso brucia, pizzica e genera dei formicolii. Nel corso delle 48-72 ore successive, la lesione può diventare necrotica e può ulcerarsi. Nei casi peggiori, il risultato è un danno ai muscoli, ai reni e delle emorragie interne. Come comunicato dai medici, in molte occasioni si rende necessario un trattamento in camera iperbarica.

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La prima cosa da fare in caso di morso è lavare la zona con abbondante acqua e sapone. Il Centro Antiveleni consiglia di catturare e tenere da parte l’animale anche nel caso in cui fosse morto. Se il corpo non è eccessivamente danneggiato, può essere utile per identificarlo e far comprendere ai medici cosa ha scatenato i sintomi. Ovviamente, è importante recarsi quanto prima al pronto soccorso, non aspettando che i sintomi possano aggravarsi.

 

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