Energia dai pavimenti, com’è possibile? Scopriamo la straordinaria ricerca in materia, da ieri ad oggi alla stregua della sostenibilità.
“…elaborare una piastrella capace di trasformare il movimento cinetico di un passo in energia elettrica. Ogni volta che qualcuno calpestava questa piastrella, venivano prodotti sette watt di potenza” era questo anni fa l’obiettivo ambizioso ed innovativo di Laurence Kemball-Cook uno studioso inglese che ai tempi si è trovato a fare tirocinio presso presso l’azienda energetica Eon.
Lo scopo finale era quello di alimentare l’illuminazione delle strade in maniera assolutamente green ed evitando quindi di dover fare ricorso alla corrente elettrica. Mosso da questa volontà sostenibile, Cook si mise a valutare le alternative energetiche nei contesti urbani densamente popolati. Un intervento a favore della collettività ma anche del mondo intero.
L’energia generata da queste mattonelle veniva accumulata nelle batterie, perfetta per essere immagazzinata ed impiegata per illuminare quando necessario, in questo modo si andava ad offrire una straordinaria fonte energetica per le città, riducendo così i consumi derivanti dai fossili.
Negli anni lo stesso studioso ha fatto passi da gigante andando a perfezionare queste mattonelle. Ecco perché il 2016 rappresenta uno step decisivo in quanto le nuove piastrelle Pavegen prevedono tre lati dotati di volani in ogni angolo. In questo modo si otteneva una produzione di energia pari a 200 volte più energia rispetto al prototipo iniziale.
Dove si trovano oggi le piastrelle Pavegen? Le puoi scorgere in alcune sedi di Bnp Paribas, Ellandi, Google e Siemens. Importante altresì l’incursione di tale invenzione anche nel mondo dello sport, rugby e Formula E ma solo a scopo promozionale. L’ideatore ha trovato un modo per incentivare anche le persone meno attive a camminare. In questo modo si otteneva da un lato un obiettivo personale teso al miglioramento delle proprie condizioni di salute. E poi quello collettivo focalizzato. sulla produzione di energia pulita.
Il Gruppo Volkswagen sta pensando di introdurre questi pavimenti nel proprio ciclo produttivo dando manforte al settore automobilistico. Trattasi nello specifico di speciali pedane posizionate agli stop o ai semafori, sfruttando il peso dell’automobile, così facendo si otterrà un surplus di energia. Tutto lodevole ed interessante ma senza perdere di vista l’obiettivo primario ossia produrre benessere umano e dell’ambiente.
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