Se possiedi un PC e ti stanno a cuore le tematiche ambientali c’è un progetto green collettivo, un videogioco, in cui toccare effettivamente con mano cosa significa gestire un pianeta con politiche che guardano all’ambiente
Andando contro l’idea che i videogiochi siano solo intrattenimento, si moltiplicano i team di sviluppo che cercano di affrontare nelle loro opere videoludiche anche i cambiamenti climatici, il futuro che ci aspetta, le alternative al presente catastrofico che viviamo. Una volontà che si riflette anche nella esperienza dei Game for Change, un summit che si svolge ogni anno da vent’anni e che nella sua edizione 2023 è tornato in presenza.
In occasione di questa edizione c’è stato anche il concomitante summit presso le Nazioni Unite per mostrare come i videogiochi e le tecnologie dell’intrattenimento possono aiutare il pianeta a raggiungere i famosi Sustainable Development Goals o SDG che ora si trovano anche nei libri di scuola delle elementari. E mentre i grandi discutono di come inserire i videogiochi in una politica generale amica dell’ambiente, vale la pena continuare il nostro viaggio nei videogiochi e nelle esperienze che il green lo mettono in mano a chi gioca. Oggi parliamo di Eco, un multiplayer letteralmente da vivere.
La simulazione di tutte le simulazioni, il progetto green collettivo di eco
Sulla pagina ufficiale Play.eco la descrizione di questo progetto multimediale è quanto mai chiara. Il gioco infatti consiste nel creare “una società virtuale insieme ad altri cittadini, completa di governo, economia e cultura“. A differenza però di altre esperienze multiplayer e in realtà con un focus che è un po’ più simile alle vere e proprie simulazioni alla Second Life, l’esperienza di Eco è esattamente quello della vita di tutti i giorni. Ma trattandosi di un gioco multiplayer online con uno sguardo al green lo scopo non è annichilire l’avversario ma lavorare insieme agli altri cittadini per sopravvivere “alle minacce globali, senza nel frattempo crearne una“.
Il gioco è disponibile dal 2018 e ha raccolto negli anni moltissime recensioni positive anche da personaggi molto noti del mondo dei videogiochi. In particolare illuminanti sono le parole di Jeff Grubb di Venture Beat: “quello che mi dà i brividi è che penso che sia solo attraverso i giochi che possiamo lavorare con i sistemi economici. E quando ho finito con la mia esperienza dentro Eco ho avuto la sensazione di aver imparato moltissimo anche se non c’è stato un istruttore. Nessuno stava collegando i puntini per noi“.
Scegliere nel mondo virtuale e imparare per il mondo reale
Quello che rende l’esperienza di Eco così particolare è proprio il fatto che sono i cittadini che creano la società e che poi scoprono quello che succede nel momento in cui si prende una decisione piuttosto di un’altra. Un’altra recensione di un utente del gioco racconta invece un episodio che rappresentativo della dinamica principale di Eco: “il sindaco del nostro server ha creato una legge ed ha organizzato i giocatori in modo tale di fare un ultimo sforzo per salvare il nostro pianeta. Abbiamo passato ore a piantare tutti i semi che avevamo raccolto nel corso dell’ultima settimana e in un paio di giorni il nostro pianeta è tornato ad essere un ecosistema vitale e che respirava“.
Questo è il genere di esperienze che si fanno dentro Eco e che potrebbero trasformarsi in uno strumento educativo enorme per le giovani generazioni ma non solo. Perché anche se è vero che il mondo di Eco è un mondo virtuale gli sviluppatori hanno lavorato in maniera certosina per far sì che tutto ciò che avviene abbia un aggancio con la realtà. Eco è disponibile su Steam.