Italia, la classifica dei mari più inquinati è da non credere: al primo posto, una delle mete più amate da turisti e visitatori provenienti da ogni parte del mondo
Con l’avvento della bella stagione, le temperature in costante aumento e le giornate che si allungano fino alle 21:00 ed oltre, è proprio il caso di dirlo: quanto ci era mancato il mare? Rilassarsi in spiaggia, magari godendo della compagnia di un buon libro o di una pagina di giornale, oppure praticando jogging sul bagnasciuga, non sarebbero attività così piacevoli se non avessimo la possibilità, nel momento in cui l’afa raggiunge livelli intollerabili, di correre verso l’acqua per un rinfrescante bagno.
Eppure, l’estate 2023 parrebbe non stia ancora ingranando. Le piogge di queste ultime ore non mancano di testimoniarlo, come pure i divieti di balneazione che stanno interessando molti dei litorali più frequentati della Penisola. Sembrerebbe proprio che le elevate temperature non vogliano far sentire il loro (benefico) influsso.
Se a tutto ciò si sommano anche le conseguenze di una classifica come quella stilata da Legambiente, ecco che la stagione turistica continua ad arrancare (fatto che, in realtà, sta già accadendo in queste ultime settimane). La nota associazione, infatti, ha redatto una sconvolgente lista dei mari più inquinati che si possano trovare nel Bel Paese. Al primo posto, con grande stupore da parte degli italiani, una delle mete più gettonate di sempre in tema “marittimo”.
L’abbiamo invocata lungo tutto l’arco del periodo invernale, assaporando quel momento in cui, finalmente, avremmo potuto immergerci nelle tiepide, cristalline acque dei nostri litorali. Purtroppo, come i temporali delle scorse ore non hanno mancato di testimoniare, l’estate continua a farsi attendere. E classifiche come quella stilata da Legambiente, dal canto loro, sembrerebbero ricordarci quanto l’utopia di poter fare il bagno ovunque, perlomeno per la stagione 2023, sia totalmente da accantonare.
Certo, che le nostre spiagge corrano quotidianamente il rischio di essere inquinate è un fatto ormai risaputo. A tal proposito, ci era già capitato di fornirti dei preziosi consigli volti ad evitare che i litorali divengano delle vere e proprie discariche. La classifica recentemente stilata da Legambiente, tuttavia, ha dimostrato come tutto l’impegno del mondo, talvolta, non basti a far sì che le acque italiane rimangano pulite.
Secondo le stime dell’associazione, il peggior mare della Penisola si troverebbe proprio in Campania. Solo nel 2022, la regione celebre per la sua tradizione culinaria e per il fascino dei suoi litorali ha registrato ben 1.245 reati (pari al 26,3% del totale nazionale). Il paradosso, in questo frangente, è che stiamo parlando di una delle regioni più gettonate per quanto riguarda le spiagge.
Riuscite ad immaginare, a tal proposito, una vacanza in Campania che non includa una capatina nel Cilento, celebre per le sue baie e calette? Oppure un weekend a Napoli che non preveda anche una tappa in Costiera Amalfitana, dove ad attendervi non ci sono soltanto le pittoresche città a picco sul mare, ma anche spiagge con un’acqua indimenticabile?
Secondo Legambiente, sarebbe proprio la ragione campana quella più inquinata e sporca a livello italiano (perlomeno per quel che concerne il mare). Se si osservano le altre località riportate all’interno dell’elenco, lo scenario che si prospetta non è affatto migliore.
Al netto delle innumerevoli spiagge italiane che vengono quotidianamente insignite dei più prestigiosi riconoscimenti, molte altre si rivelano essere un vero e proprio “contenitore” di rifiuti. In seconda posizione, nella classifica dei mari più inquinati, Legambiente ha inserito la Puglia (anch’essa meta gettonatissima), con 559 reati, mentre il terzo posto è andato al Lazio, con 539 reati. Calabria (344), Sicilia (336) ed Emilia-Romagna (271) si collocano, rispettivamente, in quarta, quinta e sesta posizione.
Insomma, uno scenario decisamente non incoraggiante per quanti desiderino trascorrere le vacanze estive in una di queste regioni italiane (possibilmente, senza rinunciare al piacere di un tuffo o di una nuotata).
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