In un’ottica di sostenibilità, produrre energia riutilizzando gli scarti è la perfetta idea di economia circolare, come nel caso del pellet derivato dalle noccioline.
Perché eliminare gli scarti quando esistono modi per riutilizzarli al fine di produrre nuove forme di energia? Partendo da questa domanda l’economia circolare si muove per ridurre la produzione di rifiuti e si impegna per abbattere il ricorso ai combustibili fossili prediligendo fonti di energia più sostenibili. Non è un segreto, d’altronde, che l’emergenza climatica che stiamo vivendo sia frutto principalmente dell’effetto serra, dovuto all’immissione nell’atmosfera di gas inquinanti quali anidride carbonica o metano, considerato il secondo gas antropogenico più dannoso per l’ambiente.
In questo senso la ricerca sta facendo enormi passi avanti e sono tantissime le aziende che dedicano i propri investimenti alla sostenibilità. Un esempio è quello dell’azienda agroalimentare Lorenzati, che ha trovato il modo di sfruttare del pellet ottenuto da noccioline per produrre energia elettrica. Ci troviamo in Argentina, nella provincia di Córdoba, dove un macchinario costruito a partire da gennaio 2017 e messo in funzione nell’aprile dell’anno successivo sfrutta i gusci di arachidi come forma di combustibile.
Il funzionamento dell’impianto, chiamato Generación Ticino Biomasa (GTB), è molto semplice e del tutto simile a quello dei più comuni impianti elettrici: esso sfrutta infatti il calore generato dalla combustione del pellet ottenuto da noccioline per trasformare l’acqua in vapore. Quest’ultimo serve poi ad azionare una turbina, che a sua volta mette in funzione un generatore elettrico. Ma non solo, perché sfruttando il calore residuo della combustione si può creare vapore ad alta pressione, sufficiente ad alimentare il funzionamento dell’impianto stesso.
Oltre ad abbattere l’uso di combustibili fossili, da cui la regione argentina era fortemente dipendente prima che il GTB entrasse in funzione, l’impianto sfrutta un materiale autoctono presente in gran quantità: nell’area di Ticino, dove si trova l’azienda, si effettua circa l’80% della produzione nazionale di arachidi.
Una simile filosofia è quella che ha ispirato i 3 imprenditori francesi cui si può attribuire l’invenzione di una vernice bianca isolante e super riflettente arricchita con gusci di ostriche: questo materiale di scarto, presente in gran quantità in Bretagna, può abbassare la temperatura degli edifici fino a 6°, contribuendo a ridurre l’uso di climatizzatori e impianti di refrigerazione.
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