Torna in voga il pellet ma occhio agli scarti, sicuramente stai sbagliando anche tu, ma rischi una multa salatissima!
Nell’era del sostenibile sono tantissime le persone che si affidano ai combustibili “green” per il riscaldamento della casa, combustibili che, come nel caso del pellet, hanno avuto un grosso mercato anche per il prezzo favorevole che questo prodotto aveva mantenuto fin dalla sua nascita. Negli ultimi anni, invece, i prezzi del pellet sono aumentati a dismisura a causa del conflitto ucraino che ha limitato la disponibilità di questo prodotto, oltre ai costi di trasporto che sono aumentati in maniera vertiginosa per via dei rincari sui carburanti.
Dopo un momento in cui una sacchetta di pellet è arrivata a costare anche quasi 15 euro, adesso la situazione sembra però rientrata con i prezzi medi che si aggirano intorno ai 6 euro facendo ritrovare la fiducia su questo prodotto. Ciò che potrebbe minare le nostre finanze e regalarci brutte sorprese, tuttavia, sono le conseguenze di un eventuale smaltimento sbagliato dei residui di bruciatura trovati nella stufa, con multe salatissime che sono all’orizzonte.
Tra i prodotti di scarto che vengono generati a seguito del riscaldamento delle nostre case, la cenere derivata dal pellet possiamo sicuramente considerarla tra i meno inquinanti. Questo sottoprodotto, infatti, risulta essere addirittura utile per molteplici utilizzi benefici, tra questi la concimazione dei terreni. Non per questo, tuttavia, smaltire la cenere in maniera sconsiderata è un atteggiamento permesso e le conseguenze potrebbero essere disastrose.
Anche se in questo periodo sono poche le stufe entrate in funzione, a breve saremo costretti ad accendere la fiamma, ma dove smaltire la cenere di scarto qualora non avessimo un orto in cui utilizzarla? Le scuole di pensiero in merito allo smaltimento della cenere sono varie ma per quel che riguarda le classiche normative comunali la cenere va smaltita nell’umido, facendo molta attenzione che questa venga gettata dopo diverse ore di raffreddamento per evitare che le braci possano riattivarsi e generare incendi.
Per la rimozione della cenere sarebbe utile affidarsi ad un bidone aspira cenere, attenzione a non usare, invece, un normale aspirapolvere perché questo inevitabilmente durerebbe poco se lo usassimo per questo scopo. Un’altra pratica gradita è quella di inserire la cenere in un sacchetto a parte da inserire poi nel bidone dell’umido.
Se fino ad ora hai gettato la tua cenere nell’indifferenziato sappi invece che stai rischiando grosso, esistono infatti apparecchi in dotazione agli addetti ai ritiri della spazzatura in grado di capire la natura del contenuto delle buste e, qualora questa fosse sbagliata, le multe da pagare sarebbero salate, con importi che potrebbero raggiungere i 300 euro per l’ammenda.
Ovviamente non tutti i pellet sono naturali ma, scegliendo un prodotto di qualità e senza leganti chimici, come la maggior parte di quelli in commercio, sarà possibile ottenere una cenere benefica da riutilizzare in diversi modi, non solo come fertilizzante ma anche per rimuovere i residui di grasso dalle pentole, per pulire le zone annerite del forno o addirittura, se mescolata al sale, per contrastare il congelamento dei viali di casa e chiudere il cerchio rendendo la biomassa un metodo sostenibile davvero al 100%.
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