Pellet di uranio, è possibile riscaldare la casa per un anno intero con soli 30 euro? Scopriamo quanto c’è di vero nella seguente ipotesi.
Tra le spese fisse che ogni famiglia italiana si vede costretta a fronteggiare a fine mese c’è anche quella del gas. Impiegato non soltanto per cucinare – a meno che non si posseggano fornelli a induzione -, ma anche (e soprattutto) per riscaldare gli ambienti domestici, quest’ultimo arriva ad incidere significativamente sul consumo medio di una famiglia.
Stando alle stime di ARERA, un nucleo composto da 4 persone consuma all’incirca 116,6 metri cubi di gas al mese (4 metri cubi al giorno). Qualora il prezzo di questo bene dovesse tornare a salire – le previsioni degli analisti non sono affatto incoraggianti a riguardo -, è logico che una casa il cui riscaldamento si alimenti tramite il gas è assolutamente sconveniente in termini economici.
Ma come la mettereste se vi dicessimo che esiste la modalità per riscaldare la vostra abitazione con soli 30 euro? Tra l’altro, non si tratterebbe di una cifra da versare mensilmente, bensì di una somma che potrebbe farvi vivere al caldo per un periodo di tempo infinitamente più lungo: addirittura un anno intero!
Come svelato dalla content creator di TikTok @avvocatoatomico, a venire in nostro soccorso sarebbe una tecnologia che la stragrande maggioranza dei governi di oggi rifiuta categoricamente: il nucleare. Approfondiamo nei dettagli la questione del riscaldamento domestico (il quale, ve lo sveliamo subito, verrebbe prodotto a partire da pellet di uranio).
Quotidianamente, la content creator nota come @avvocatoatomico fornisce delle chicche incredibili per quel che concerne il nucleare. Quest’ultimo, cosa che l’esperta sostiene ormai da tempo immemore, sarebbe in grado di produrre “l’energia più pulita” del mondo. Ed anche quella economicamente più vantaggiosa, come dimostra la spiegazione legata ai pellet di uranio.
In uno degli ultimi video pubblicati da @avvocatoatomico viene presentata l’innovativa tecnologia dei pellet di uranio. Degli strumenti infinitamente piccoli, rispetto al potenziale che da essi sprigionerebbe. “Con 2 arnesi così minuscoli fai andare una macchina per un anno o riscaldi la casa per un anno“: così esordisce l’esperta di nucleare all’interno della suddetta clip.
Le proprietà dei pellet di uranio, come in seguito aggiunto da @avvocatoatomico, sarebbero a dir poco sorprendenti per non esser state ancora prese in considerazione. Uno solo dei suddetti strumenti, nello specifico, è in grado di sprigionare energia pari a quanto farebbe una tonnellata di carbone. Oltre alla densità energetica emessa dall’uranio, quest’ultimo avrebbe il vantaggio strabiliante di non rilasciare CO2.
Nel momento in cui il suddetto materiale diviene “esausto“, prosegue l’esperta di nucleare, arriverebbe a trasformarsi nelle famosissime scorie; le quali, a loro volta, conterrebbero ancora il 90% dell’energia utilizzabile. Assemblare tantissimi pellet di uranio porterebbe alla creazione di una barra di combustibile nucleare, mentre tante barre collegate assieme comporrebbero gli assembly, base di partenza per la creazione di un reattore nucleare.
Con quest’ultimo, conclude @avvocatoatomico, le emissioni di anidride carbonica verrebbero ridotte più che con qualsiasi altra fonte di energia. Tra l’altro, tenere in mano un pellet di uranio non sarebbe affatto pericoloso, in quanto non creerebbe alcun tipo di danno alla salute. “Emettono solamente radiazioni alfa, che non penetrano la pelle“: parola della maggior sostenitrice del nucleare che si sia mai vista su TikTok.
Rispetto alla tecnologia del nucleare, purtroppo, non si è ancora riusciti ad abbattere determinate barriere che – come spiegato dall’esperta – potrebbero non soltanto abbassare le spese di ogni singola famiglia, ma anche contribuire a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. In attesa che si contribuisca a far chiarezza sull’argomento, quale altre soluzioni abbiamo a nostra disposizione?
Come già puntualizzato in un precedente articolo, le modalità per riscaldare la casa in un’ottica sostenibile sono molteplici. Dalla possibilità di installare una caldaia a biomassa (la quale impiegherebbe pellet di origine vegetale per produrre calore), fino ai cosiddetti termocamini: un sistema alternativo rispetto alla caldaia tradizionale, che consentirebbe di combinare la riqualificazione energetica con il risparmio.
Ad onor del vero, tuttavia, nessuna delle suddette soluzioni si rivela essere “green” ed economicamente sostenibile tanto quanto il nucleare. La speranza della content creator, del resto, è proprio quella di far chiarezza rispetto ad una tecnologica ancora tanto osteggiata, ma dai vantaggi assolutamente imparagonabili.
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