Un ortaggio dell’estate dai colori sgargianti. Ideale per una dieta ipocalorica non tutti sanno che il peperone è salutare per mantenersi in forma
La bellezza dei peperoni è data soprattutto dai colori e dalla brillantezza di questi che sembrano quasi dei quadri in stile pop-art. Non tutti sanno però che le varie colorazioni di questo ortaggio dipendono dal vario grado di maturazione ed è importante informarsi prima dell’acquisto.
I peperoni, frutti della famiglia dei Capsicum annuum, sono un gruppo di piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, come la patata e il pomodoro. L’arbusto dei peperoni è eretto e coperto da una leggera peluria e la pianta non supera mai un metro e mezzo ed è necessario un tutore per supportarne il peso dei frutti. Dei peperoni in cucina si cucina tutto: il sapore piccante di cui è caratteristico non è dovuto alla parte commestibile ma alla placenta che racchiude i semi.
Molte persone non riescono a mangiare questo alimento, sostenendo di non poterlo assimilare. In realtà il peperone è ricco di vitamine, fibre, minerali, oligoelementi e ottimo antiossidante contro l’invecchiamento precoce e i tumori. Per una corretta digestione di questo vegetale, è necessaria un’attenta masticazione, mangiarne una quantità limitata e appena scottati sulla piastra eliminare con facilità la pellicina che avvolge la parte esterna.
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Il peperone è ricco di vitamina C e più concentrata di quella presente in un’arancia. Proprio per l’elevata concentrazione di questa vitamina va assunto con moderazione nei soggetti positivi al test di intolleranza all’acido ascorbico. I peperoni più sono rossi e più vitamina C contengono
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Ma c’è da dire che i peperoni sono un vero toccasana per la salute: grazie all’apporto energetico del fruttosio sono perfetti per le diete ipocaloriche. Grazie al loro minimo apporto di lipidi e proteine sono verdure che anche se consumate crude apportano vitamine, fibre e a sali minerali. Con il caldo, infatti sono estremamente indicati per reintrodurre i sali persi con la sudorazione.
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