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I rifiuti a Napoli di nuovo nell’occhio del mirino. Il Piano Regionale per i Rifiuti in Campania, secondo delle stime effettuate da uno studio presentato nel corso di una riunione a Napoli nella sede dell’Isde, l’associazione internazionale dei medici per l’ambiente, prevedrebbe troppi inceneritori, che non costituiscono il punto su cui concentrarsi per risolvere l’emergenza. La Campania ha una capacità di incenerimento che supera quella di molte altre regioni, per cui basarsi sul potenziamento degli impianti non ha molto senso, perché si rivelerebbe sostanzialmente inutile.
Troppi inceneritori previsti dal Piano Regionale: e le discariche industriali?
A cura di Gianluca Rini
Il pericolo è rappresentato dall’assenza di discariche adeguate per i rifiuti industriali e sorge il sospetto che gli inceneritori potrebbero essere destinati anche allo smaltimento degli scarti industriali, se non verranno fatti gli adeguati controlli. In questo caso la sostenibilità ambientale sarebbe molto a rischio.
L’incidenza dei rifiuti sulla salute
L’Istituto Superiore di Sanità ha messo in evidenza che nel Napoletano ci sono delle anomalie nei dati che collegano la situazione della difficile gestione dei rifiuti con l’aumento dei tumori. Non solo quindi sarebbe messa a rischio la sostenibilità ambientale, ma anche la salute dei cittadini. Su questo punto ci dovrebbe essere maggiore consapevolezza, in modo che si possa cercare di rimediare nell’interesse collettivo.
L’incalzare dell’Unione Europea
La questione dei rifiuti a Napoli, come già anticipato qualche giorno fa, torna a farsi spinosa. Dopo l’incalzare dell’Unione Europea, l’Italia ha chiesto due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora. Da Bruxelles annunciano che decideranno in fretta se accettare o meno la nostra richiesta per una proroga sulla migliore gestione dei rifiuti del capoluogo campano. Ma cosa è successo, esattamente?
La Regione Campania adotta due rilevanti provvedimenti
I rifiuti a Napoli verranno gestiti al meglio. Sembrano essere proprio queste le intenzioni dei due provvedimenti che l’amministrazione regionale ha adottato: un piano di pianificazione e un altro di riduzione della spazzatura. Misure che sono perfettamente in linea con gli obiettivi perseguiti dall’Unione Europea.
Soddisfatto, l’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano ha dichiarato:
“Abbiamo scelto una procedura trasparente e rispettosa della legge, stimolando la massima partecipazione possibile per conseguire l’obiettivo di un documento condiviso e partecipato.”
Siamo ad un punto di svolta nella questione della gestione dei rifiuti a Napoli? È difficile dirlo, ma di certo si tratta di un importante passo avanti, almeno per quanto riguarda il senso di ecoresponsabilità.
Per ciò che concerne invece la riduzione della spazzatura viene sottolineato da parte delle autorità competenti come fino ad ora si sia puntato molto sulla raccolta differenziata, sul recupero e sul riutilizzo dei rifiuti. Adesso la minimizzazione della spazzatura aggiunge qualcosa in più, andando a completare un quadro che comprende anche una più corretta gestione dei rifiuti urbani, dei rifiuti speciali e delle bonifiche del territorio.
Le misure per fermare le sanzioni UE
Nel corso dell’incontro tra il ministro Clini e i vertici delle istituzioni a Napoli finalmente arriva un accordo importante, che si può riassumere in tre punti. Innanzi tutto è stata del tutto eliminata l’ipotesi dell’invio dell’esercito che aveva fatto sorgere delle polemiche nei giorni scorsi. Si apriranno, come ipotizzato, tre discariche nel territorio campano. Poi arrivano anche dei fondi per mettere in atto la raccolta differenziata a Napoli. Inoltre si realizzerà un inceneritore, che non avrà la sua sede a Napoli, ma in provincia. Probabilmente l’impianto sarà a Giugliano. Il sindaco della città, Giovanni Pianese, però polemizza: “Ora aspettiamo solo che sia deciso che i giuglianesi vadano via dalle loro case per fare di quello che resta della mia città un immenso sversatoio”.
Clini a Napoli: non c’è emergenza
AP/LaPresse
Il ministro Clini è stato in visita a Napoli ed ha partecipato ad un summit con le istituzioni del luogo che si è svolto nella prefettura di Napoli. Il ministro ha avuto la possibilità di passare per le strade della città e al termine dell’incontro ha dichiarato: “Al momento non c’è alcuna condizione di stato di emergenza. Abbiamo trovato un accordo su diversi punti. Sarà data una risposta rapida alle richieste della Commissione europea nel quadro generale del piano regionale. Saranno adottate misure per incentivare in tempi rapidi la raccolta differenziata, integrata con la valorizzazione dei materiali raccolti, per mezzo di un’impiantistica adeguata, in particolare con il trattamento del compostaggio in ambito locale”.
Clini annuncia l’ultimatum dell’Unione Europea
Il ministro dell’Ambiente Clini ha spiegato che bisogna agire con rapidità, dal momento che il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potonik ha fissato un ultimatum di due mesi. Se non verranno prese delle misure adeguate alla risoluzione della situazione, scatteranno le sanzioni da parte dell’Unione Europea. Clini comunque spiega: “In due mesi non si allestisce forse nemmeno una discarica. Potocnik sa tutto questo. E l’Europa infatti non pretende la soluzione già realizzata ma ci chiede credibilità. L’Europa merita rispetto, onestà e rigore come li meritano i napoletani”. Ma il sindaco di Napoli De Magistris continua a ribadire le sue affermazioni, sostenendo che a Napoli non c’è un sacchetto di immondizia per le strade dallo scorso agosto e andando contro i giornalisti, che a suo parere parlano di un’emergenza che non esiste: “Sono arrabbiatissimo. (I titoli dei giornali, ndr) sono un danno forte d’immagine alla città mentre noi stiamo facendo uno sforzo enorme. Se i giornalisti non ci credono vengano a vedere”.
Cominciano i lavori per tre nuove discariche
Non si placa la polemica sulla questione relativa alla gestione dei rifiuti a Napoli. Sul tavolo del ministro dell’Ambiente in queste ore c’è l’argomento relativo alla realizzazione di discariche in territorio campano. Sembra che nelle prossime settimane dovrebbero aprire almeno tre discariche per contenere i rifiuti. L’individuazione dei siti è in corso, a partire da Pozzuoli, dove i tecnici stanno verificando la situazione, alla luce di alcuni problemi di accesso che potrebbero avere i compattatori nel sito. Le altre due aree individuate sono al momento Tufino e Palma Campania.
Botta e risposta tra De Magistris e Clini
AP/LaPresse
Ma le polemiche sull’eventuale invio dell’esercito per gestire l’emergenza, avanzata dal ministro Clini, non si fermano. Il Comune infatti non è d’accordo e replica ancora alle dichiarazioni del ministro. Corrado Clini ha affermato nuovamente le proprie convinzioni sulla questione: “Ho detto una cosa molto semplice: la soluzione ai rifiuti di Napoli parte dalla raccolta differenziata e dalla valorizzazione dei rifiuti come risorsa. Se questo sistema, che non richiede grandi tecnologie e organizzazioni complesse perché ormai è collaudato in quasi tutta Italia, non è applicabile a Napoli perché ci sono condizionamenti esterni di cui la malavita organizzata dovrebbe essere la questione più importante, allora non è questione di organizzazione della raccolta dei rifiuti, è una questione di ordine pubblico”.
Il vicesindaco Sodano però aveva affermato: “C’è una regia occulta dietro questa evocazione dell’emergenza”. Una frase confermata anche dal sindaco De Magistris: “In città non c’è emergenza, le gestioni commissariali hanno prodotto guasti e l’inceneritore non annulla il problema dei rifiuti”. Qual è la verità?
Luigi Cesaro è d’accordo con la proposta di Clini
Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, si è detto favorevole alla proposta del ministro Clini sull’invio dell’esercito a Napoli per cercare di arginare l’emergenza rifiuti. Secondo Cesaro bisogna agire in fretta e i soldati potrebbero essere molto utili dopo aver individuato le aree dedicate alle nuove discariche. Inoltre Cesaro auspica un intervento di azione immediato e chiede questo al commissario Annunziato Vardè alla luce della situazione attuale.
De Magistris: l’esercito non serve a raccogliere la spazzatura
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris risponde all’ipotesi dell’intervento dell’esercito avanzata dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini con queste parole: “L’esercito ha una funzione molto seria, serve a difendere la nazione e a contribuire alla pace nel mondo, non a raccogliere la spazzatura. Non abbiamo bisogno di esercito o commissariamenti, ma serve che il governo sia vicino a Comune, Provincia e Regione, ai magistrati, alle forze dell’ordine e alla buona politica che sta completamente rivoluzionando un sistema in passato anche criminale nella gestione dei rifiuti“.
De Magistris ricorda anche l’operato del governo Berlusconi che con l’ex ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo si era impegnato a “dare a Napoli cifre ben precise per la raccolta differenziata porta a porta“. Il sindaco del capoluogo campano afferma di condividere le parole dell’attuale ministro Clini relativamente all’importanza della raccolta differenziata, dicendosi convinto che il governo alle parole farà seguire i fatti.
Corrado Clini: “non escludo il contributo dell’esercito”
AP/LaPresse
Nel corso di un’audizione alla Camera all’interno della commissione Ambiente, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha spiegato di non escludere l’intervento a Napoli da parte dell’esercito e delle forze dell’ordine. Clini auspica anche la progettazione di interventi incisivi relativamente anche a nuove soluzioni tecnologiche da adottare. Ecco le parole del ministro:
“A Napoli potrebbe intervenire di nuovo l’esercito. Non escludo il contributo delle forze dell’ordine e dell’esercito qualora si verifichino situazioni eccezionali e non negoziabili come a Napoli. […] Guardando alla situazione dell’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania, e tenendo conto del ruolo della criminalità organizzata, si deve pensare a interventi incisivi. Forse è il caso di mettersi a ragionare sulle opzioni tecnologiche e ambientali che funzionano”.
aggiornamenti a cura di Gianluca Rini
L’accordo con l’Olanda fermato dalla Corte dei Conti
La questione dello smaltimento dei rifiuti a Napoli, dopo molte proroghe, sarebbe dovuto essere definitivamente risolto entro il 30 novembre, ma così purtroppo non è stato. In realtà le discariche di rifiuti del napoletano non avrebbero più dovuto vivere momenti di emergenza sicuramente grazie ad un potenziamento della raccolta differenziata, ma soprattutto grazie ad un accordo fatto con l’Olanda per il trasporto dei rifiuti proprio in direzione Rotterdam. Perché, dunque, ciò non è avvenuto? L’operazione di gestione di rifiuti all’estero sembra momentaneamente stoppata dalla Corte dei Conti, la quale sta indagando sulle motivazioni che hanno portato a non creare una gara d’appalto e ad affidare la commessa direttamente agli olandesi. Una situazione non semplice, dato che il rischio concreto è quello di nuove, pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea. Come se ne avessimo bisogno.
aggiornamento a cura di Elisabetta Bilei
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