La testimonianza dei pescatori
Gli effetti sono visibili, sia sulla salute degli uomini che sullo stato delle acque del mare. A questo proposito uno dei pescatori, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha dichiarato:
“Non è la prima volta che vengono persi o gettati in mare davanti alla costa livornese e in prossimità dell’Arcipelago Toscano bidoni contenenti sostanze tossiche. Non bisogna andare molto a largo delle nostre coste per imbattersi in questi fusti. Già a 70 o 80 metri di profondità, a 2 miglia dalla costa, tra il fanale di Vada e l’isola di Gorgona, il fondale è disseminato di fusti contenenti sostanze irritanti.”
L’azione di Greenpeace
Gli unici a muoversi sono stati gli attivisti di Greenpeace, che, nell’ottobre scorso, hanno manifestato presso il palazzo della regione Liguria a Genova, incatenandosi a 12 bidoni con la scritta “danger”. Molto importante è stato anche la presentazione del rapporto, elaborato alla nota associazione ambientalista, “Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei”. Attraverso questo rapporto sono stati resi noti tutti i dati relativi ai livelli di inquinamento che possiamo rintracciare in quest’area del Mediterraneo.
Sono state rintracciate molte sostanze pericolose sia per l’uomo che per l’ambiente. In particolare è emersa la presenza di metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e composti organici volatili.
I pesci tossici
Tutto ciò non fa altro che rendere i pesci tossici. Sono state proprio delle indagini di Greenpeace a mettere in evidenza come le sogliole che si trovano in quest’area del santuario dei cetacei sono pericolose per la salute dell’uomo.
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