Per le energie rinnovabili in Italia assistiamo ad una troppo debole ricerca, che non consente di sfruttare al massimo tutte le potenzialità connesse all’utilizzo dell’energia pulita. Eppure il ricorso alle fonti rinnovabili non è ridotto nel nostro Paese. Anzi ultimamente si sta affermando la tendenza a prestare maggiore attenzione all’uso delle ecoenergie, sia per risparmiare che per rispettare l’ambiente. Inoltre non vanno dimenticati gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, per i quali occupiamo un posto di rilievo. La ricerca ha invece di bisogno di un impulso che manca.
D’altronde il ruolo delle energie rinnovabili nel 2030 secondo il rapporto di Greenpeace sarà notevole, per questo la ricerca non può essere sottovalutata. 3 Italiani su 4 vogliono le energie rinnovabili a tutti i costi, ma ad esempio siamo molto indietro per ciò che riguarda le domande di brevetto. Un dato significativo, che mette in evidenza in quale situazione ci troviamo. In questo senso è davvero evidente il risultato per l’Italia emerso da una specifica indagine condotta dall’Istituto per la competitività di Roma.
Le energie rinnovabili avranno anche un museo in Alto Adige, un progetto che dimostra il tentativo di valorizzarle. Ma è necessario andare oltre. A questo proposito Giovanni Lelli, commissario dell’Enea, spiega:
Per cambiare le cose occorre un programma nazionale sull’innovazione energetica che agisca da regia assegnando incentivi che stimolino secondo precise direzioni il mondo produttivo. L’uso degli incentivi ha senso se è rivolto anche alla crescita delle capacità tecnologiche creando vantaggi industriali ed economici.
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