Con la morte della Regina Elisabetta il figlio Carlo è salito sul trono del Regno Unito. Il nuovo sovrano, da sempre attento all’ambiente, potrebbe essere un re green
L’8 settembre 2022 sarà una data davvero indimenticabile per tutti. La morte della Regina Elisabetta. Due giorni dopo il figlio Carlo, all’interno della sua residenza di St. James, il 73enne è stato proclamato re del Regno Unito. Il nuovo sovrano dovrà misurarsi con l’eredità della madre: una donna amata e rispettata da tutti.
Proprio per questo motivo, il regno di Carlo III sarà contraddistinto da un profilo basso e, durante gli eventi pubblici sarà molto misurato e privo di enfasi. Ma nonostante ciò il nuovo sovrano potrebbe richiedere una forte dose di interventismo in merito alla questione ambientale. Ma davvero il 73enne Carlo sarà un re green?
Diventare un sovrano green non sarà un gioco da ragazzi ma tutto lascia a pensare che il Carlo III sarà davvero un re ambientalista. D’altronde l’ambiente è sempre una questione a lui molto cara. A cominciare da quando, nel 1970, tenne il suo primo discorso sull’argomento. Al tempo allora 21enne principe era il presidente del Welsh countryside committee, organizzazione per la tutela dell’ambiente naturale in Galles. Durante il speech il nuovo sovrano pose l’attenzione su due tematiche: inquinamento delle acque e dell’atmosfera e sui rifiuti. Ovvero argomenti ancora oggi molti importanti.
Nel 2013, durante il vertice dei leader del Commonwealth, il neo sovrano tenne un discorso durante il quale criticò aspramente le imprese “che non si prendono cura dell’ambiente”. Ma non solo perché il neo sovrano attaccò anche i negazionisti del riscaldamento globale. Un attacco diretto soprattutto all’ex colonie Australia e India che sono ricchissimi di giacimenti di carbone, pronto ad essere sfruttato dalle multinazionali.
La passione per la natura poi portò allora principe ad occuparsi, dal 1986 fino al 2020, di agricoltura biologica con nella Duchy home farm. Questa comprende 360 ettari di coltivazioni biologiche e gli animali sono poi curati con cure omeopatiche. Inoltre tutta l’azienda è alimentata da pannelli solari. Nel 2020 Re Carlo III ha poi lanciato una collezione di abiti – la Modern artisan – sostenibili e in tessuti biologici tracciabili.
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Molto importante poi l’incontro con Greta Thunberg, nel 2020, durante il World economic forum di Davos, durante il quale Re Carlo III commentò “Bisogna agire, niente più parole. Non ci si può dimenticare che si tratta del futuro dei giovani. Il peso della storia è sulle spalle dei leader”.
Non è poi mancato il supporto in favore degli ambientalisti del clima. A riprova di ciò il discorso in difesa degli attivisti del movimento per il clima Extinction Rebellion (Xr) del 2021 nel quale spiega di capire la loro frustrazione e quanto fosse importante utilizzare, per manifestare il dissenso contro l’inazione climatica, “metodi costruttivi e non distruttivi”.
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Ma il suo speech più importante è stato, senza dubbio, quello che ha tenuto a Glasgow durante la Cop26 nel novembre 2021. Durante il suo intervento, da padrone di casa, Carlo sorprese il mondo invitando i politici a moltiplicare gli sforzi contro il riscaldamento globale riconoscendo poi come “la Cop26 è la nostra ultima chance per salvare il pianeta”. Nonostante però il suo impegno l’ex Principe è stato più volte nell’occhio del ciclone di alcuni movimenti ambientalistiche. Il motivo? L’utilizzo dei jet privati e per aver praticato la pesca al salmone.
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