I colpi di freddo tendono ad abbassare le difese immunitarie delle alte vie respiratorie spianando la strada ai virus. Ecco il motivo
Uno dei grandi miti da sfatare sulle cause della febbre sono i colpi di freddo. E’ credenza popolare infatti che questi possano essere la causa dell’alzamento della temperatura corporea. La situazione però non è come tutti credono perché in realtà il freddo altera il buon funzionamento delle mucose delle vie respiratorie.
Non è dunque sbagliato affermare che il freddo non fa ammalare. Si tratta di una delle tante concause. E nemmeno la più importante. Sono infatti più devastanti gli ambienti secchi, bollenti e gli sbalzi di temperatura che aprono la strada ai virus che hanno vita più lunga in inverno.
Il mito del colpo di freddo che ha fatto ammalare un bambino ha generato una vera e propria freddofobia nelle mamme che tendono a coprire fino all’inverosimile i figli. E’ dunque opportuno capire quale sia il ruolo di questa concausa così da affrontare l’inverno nelle migliori condizioni possibili.
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Non bisogna mai dimenticare, infatti, che le vie respiratorie sono sempre pronte e attrezzate per combattere batteri e virus, allo stesso tempo anche le azioni irritanti di polveri e smog, grazie a un doppio meccanismo: la produzione di muco e per mezzo delle cellule ciliate. Questi due fattori insieme catturano prima, grazie al muco, gli agenti patogeni e poi, grazie alle seconde, spostano verso l’esterno gli ospiti indesiderati.
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A contrastare però l’effetto mucociliare influiscono gli sbalzi di temperature e le condizioni ambientali delle case. Ovvero le abitazioni molto calde, superiori in inverno ai 20 gradi, irrita le mucose diminuendo l’efficacia delle cellule mucipare e ciliate. Di conseguenza, quando si esce di casa, si è più vulnerabili. Secondo uno studio americano del 2008 si è verificato che il virus influenza è più resistente quando l’ambiente esterno è esposto a basse temperature. In pratica per innescare la febbre servono tre fasi: la sofferenza delle mucose, l’azione del freddo e l’ingresso del germe in un ambiente più debole trovandolo, al tempo stesso, sufficientemente caldo e ricco di cellule da colonizzare.
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