Esistono dei suoni, come quello di una forchetta in una pentola, che fanno venire i brividi: ma perché questo accade? Esiste una risposta scientifica
Almeno una volta nella vita capita a tutti di sperimentare quei suoni fastidiosi, come il rumore di una forchetta che graffia in una pentola, che facciano venire i brividi. Ma perché questo accade? E’ la scienza a rispondere: c’è un meccanismo che si innesca all’interno del corpo umano e che genera questo tipo di reazione.
Si tratta di attimi fastidiosissimi che ognuno eviterebbe con molto piacere. Normalmente si sperimenta questa sensazione fin da bambini, quando un compagno di classe si diverte a graffiare con le unghie la lavagna. Quasi nessuno conosce la motivazione alla base del brivido che nasce in tutta risposta davanti tali situazioni. Ecco la verità.
Per decenni i ricercatori hanno studiato per trovare una spiegazione al fenomeno del brivido che nasce all’udire alcuni suoni. Quel che ne è emerso è che la maggior parte dei suoni sgadevoli all’orecchio umano si trovano su una frequenza tra i 2 e i 4 kHz, molto simile all’ottava alta del pianoforte. Studiosi dell’Università di Vienna hanno provato a variare di poco i suoni che normalmente risultato sgradevoli o addirittura “dolorosi”: al loro cambiamento, la percezione può a volte attenuarsi, a volte amplificarsi. Per verificare i cambiamenti di percezione negli esseri umani, a chi si sottoponeva all’esperimento venivano misurati i tre indicatori di stress: la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la conduttanza della pelle.
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I ricercatori dell’Università di Newcastle, invece, hanno studiato cosa accade nel cervello delle persone che ascoltano suoni tra i 2 e i 4kHz. Quel che ne è emerso è che più un suono risulta sgradevole, più si attiva l’amigdala: una sentinella che mantiene allerta davanti a potenziali pericoli, innescando una risposta emotiva di rifiuto. Subito dopo si attiva la corteccia uditiva che analizza in modo più approfondito i suoni, facendoli percepire in una forma ancora più pervasiva. Questo amplifica la reazione emotiva.
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Dunque, la spiegazione dei brividi davanti a determinati suoni, come il graffiare di una forchetta in una pentola o sul fondo del piatto, non dipende da altro se non dalla vulnerabilità dell’apparato uditivo umano.
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