Sempre più persone decidono di adottare una dieta ricca di prodotti vegetali a scapito di quelli animali, carne in primis. C’è chi lo fa per motivi etici legati allo sfruttamento degli animali, ma la motivazione più importante che dovrebbe spingere tutti a una dieta sempre più tendente al vegetale è sicuramente l’ambiente. La scienza lo ripete ormai da anni e la situazione si sta facendo sempre più pressante. La dieta vegetale può essere un valido supporto alla lotta ai cambiamenti climatici.
Ciò non significa che sia necessario diventare vegetariani o vegani da un giorno all’altro per dare il proprio contributo alla salvaguardia dell’ambiente. È altresì vero che maturare consapevolezza su quanto le nostre scelte quotidiane, anche in fatto di cibo, hanno un impatto sull’ambiente è il primo passo per aiutarlo.
Ridurre il proprio consumo di prodotti animali, sopratutto di carne, è uno dei contributi più significativi che possiamo dare alla lotta ai cambiamenti climatici. Secondo un report dell’Environmental Working Group scegliere una dieta vegetale riduce le emissione di gas serra legate all’allevamento, permette di risparmiare acqua e riduce la deforestazione.
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Lo dicono anche gli scienziati dell’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change. Nell’ultimo report esprimono la necessità di una transizione verso diete sempre più vegetali per contribuire a mitigare le conseguenze ormai inevitabili della crisi climatica. L’appello è sopratutto rivolto ai paesi più sviluppati, dove c’è il privilegio di poter scegliere cosa mangiare. Nonostante sia importante l’azione del singolo, sono sopratutto istituzioni e aziende alimentari a dover promuovere e incentivare il consumo di sempre più prodotti vegetali.
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È quello che in realtà stanno già facendo alcune imprese, tramite la messa in commercio di prodotti sì vegetali ma gustosi, per poter dare alle persone che decidono di contribuire alla causa ambientale un’alternativa più invitante della sola insalata. I consumatori infatti spesso denunciano di voler approcciarsi a una dieta più sostenibile, ma di essere frenati dall’aspetto poco appetitoso delle alternative vegetali.
Il cambiamento non deve essere comunque estremo, basta poco per dare il proprio contributo. Se tutti rispettassero le raccomandazioni nutrizionali di base, ovvero più frutta e verdura e meno carne rossa, le emissioni potrebbero diminuire del 29% entro il 2050.
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