In che modo possiamo cercare di scongiurare il pericolo fulmini nel caso in cui un temporale dovesse sorprenderci mentre ci troviamo in bici. Le azioni da fare subito
Il pericolo fulmini in bicicletta può manifestarsi con maggiori probabilità rispetto ad altre situazioni. Purtroppo c’è una notizia tremenda che è accaduta negli ultimi giorni di agosto e che aveva visto l’imprenditore Alberto Balocco morire assieme ad un amico residente in Lussemburgo. I due hanno vissuto sulla loro pelle il pericolo fulmini, finendo con il perdere la vita folgorati mentre si trovavano in sella sulle montagne delle Alpi Cozie, in Piemonte.
Purtroppo sembra che la tragedia sia stata favorita anche dal materiale che costituiva le loro bici da strada, che erano fatte in carbonio. In quel caso non è stato sufficiente il contatto delle gomme con il suolo, che generalmente sono fatte di materiale isolante. Infatti in auto si ha l’effetto chiamato “Gabbia di Faraday”, per il quale si è totalmente al sicuro dal pericolo fulmini. Se però ci si trova in uno spazio aperto e si è proprio in sella ad una bicicletta, che cosa è fondamentale fare per la propria incolumità?
Come prima cosa da fare occorre lasciare la bicicletta prima di subito. Sistemiamola lungo uno dei bordi della strada ed allontaniamoci subito, per cercare un riparo in cui metterci il prima possibile. Ma vietato scampare a pioggia e fulmini sotto ad alberi ed altri oggetti o strutture appuntiti o di metallo, come ombrelli, bastoni e simili. Sono delle vere e proprie calamite per fulmini. La soluzione migliore da intraprendere è quella di andare al coperto in una abitazione, magari in un bar od in un negozio, se ci capita di essere sorpresi mentre siamo in sella nel corso dell’orario consueto di lavoro delle altre attività.
Leggi anche: Cosa succede se spegni e riaccendi spesso il condizionatore
Leggi anche: Sapete dove finiscono gli scarichi delle fogne?
Il rischio di essere centrato da un fulmine aumenta in maniera importante sia in montagna che al mare, oltre che in spazi aperti come i prati. Dobbiamo anche evitare di tenere tra le mani un telefonino od un altro qualsiasi strumento elettronico. Meglio spegnerlo e riporlo in tasca od in una borsa, come ci fa sapere direttamente l’Istituto Superiore di Sanità. Se un riparo al coperto proprio non c’è, allora sediamoci il più rannicchiati possibile e stringiamo le nostre ginocchia mentre vi recliniamo il capo su.
Dei nuovi legami tra la "carne finta" e gli stati di depressione sono emersi a…
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…