A Perugia nei giorni scorsi, un cinghiale femmina ha partorito in un boschetto nel centro del capoluogo: la scena ripresa e condivisa su Facebook.
Un tema di cui ormai si discute da tempo quello legato alla presenza sempre più nutrita dei cinghiali nei centri urbani del nostro Paese. Centinaia le segnalazioni alle autorità competenti ed i video di denuncia pubblicati sui social.
Proprio nei giorni scorsi su Facebook è stato pubblicato un filmato in cui si vede un esemplare femmina partorire nel centro di Perugia. Una scena sicuramente che avrà attratto gli animalisti, ma che non è consona al luogo dove è stata ripresa, così come scrive l’utente che ha pubblicato il contenuto.
Da tempo agricoltori, allevatori ed associazioni di categoria chiedono risposte al Governo sul problema legato alla presenza dei cinghiali in Italia che sembra aumentare sempre di più soprattutto in alcune aree spingendosi anche nei centri abitati.
La circostanza è stata confermata anche da una recente indagine dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), secondo cui i cinghiali presenti sul territorio nazionale sono ben 1,5 milioni con danni all’agricoltura che superano i 120 milioni di euro. Le Regioni dove sono più presenti l’Abruzzo ed il Piemonte.
Le segnalazioni sui social network e alle autorità, dunque, aumentano di continuo. L’ultima è arrivata nei giorni scorsi attraverso Facebook da Perugia, dove è stato ripreso un cinghiale femmina partorire in un boschetto di via Fasani, in pieno centro ed a pochi metri da alcune abitazioni e dalla strada. L’esemplare ha messo al mondo quattro cuccioli tra gli alberi del boschetto.
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“Uno spettacolo della natura che però mal si concilia con il contesto urbano del capoluogo di regione”, questa la didascalia con cui Pasquale Punzi ha accompagnato il filmato che ha raccolto decine e decine di commenti. Gli utenti si sono soffermati sulla commovente scena, ma che stona proprio con il contesto in cui è avvenuto il parto dell’ungulato: non solo la vicinanza alle abitazioni, ma anche la tanta immondizia intorno all’animale.
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