Sta circolando in Giappone un video che ritrae tonnellate di pesci morti vicino ad una spiaggia e in molti sostengono che la moria sia collegata alle acque di Fukushima: la verità.
Lo sversamento in mare delle acque della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, continua a generare polemiche. Alcuni giorni dopo il via libera per il rilascio da parte del Governo nipponico, arrivato lo scorso 24 agosto, sui social è divenuto virale un video che ha suscitato clamore.
Nel filmato si vedono migliaia di pesci morti rinvenuti su una spiaggia giapponese e gli utenti hanno puntato il dito contro lo sversamento in mare dell’impianto. In realtà, però, la moria di pesci non è collegata assolutamente alle acque di Fukushima.
Da circa due settimane, in Giappone, un video è divenuto virale sui web e sui social network. Il filmato, condiviso da centinaia di migliaia di utenti, mostra tonnellate di pesci morti rinvenuti nei pressi di una spiaggia giapponese.
Gli utenti hanno sostenuto che quanto accaduto sia da ricollegare al rilascio nell’Oceano Pacifico delle acque della centrale nucleare di Fukushima, iniziato lo scorso 24 agosto. Quanto affermato nel video, condiviso su Youtube, Facebook e TikTok, però, non rispecchia la realtà, come dimostrato da alcune ricerche condotte dall’agenzia di stampa francese Afp. È stato scoperto, innanzitutto, che il video sarebbe stato pubblicato per la prima volta a febbraio, dunque, più di sei mesi prima dell’inizio dello sversamento delle acque dell’impianto.
Inoltre, le immagini sarebbero state riprese non nell’area della centrale nucleare, ma nei pressi di una spiaggia vicino al porto di Tsutsuishi, nella città di Itoigawa. La cittadina si trova a circa 400 chilometri di distanza da Fukushima e sulla costa opposta del Giappone. La moria di pesci, dunque, non è assolutamente collegata alle acque della centrale nucleare. Non è stato ancora accertato, però, a cosa sia dovuta.
Il Governo giapponese ha rassicurato più volte che lo sversamento non avrebbe ripercussioni sull’ambiente e sulla salute della popolazione. Quotidianamente, difatti, la Tepco (Tokyo Electric Power), la società che gestisce l’impianto di Fukushima, monitora le acque nei pressi della centrale nucleare per individuare eventuali anomalie. Nei giorni scorsi, la società aveva rilevato la presenza di trizio in mare, ma con una concentrazione molto bassa rispetto alle soglie fissate dall’Oms.
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