Sapevate che esiste una correlazione tra pesticidi e mordo di Parkinson? Andiamo a scoprire ulteriori dettagli in tal senso e quali sono quelli a rischio.
Il Parkinson è una delle patologie più temuti dall’essere umano. Non a caso, sono stati fatti tantissimi studi per poter comprendere mòeglio qual è il meccanismo, o la scintilla, che dà vita alla malattia. Già in passato, sono stati fatti dei passi avanti dove veniva fuori una stretta correlazione tra pesticidi e morbo. Nonostante questo passo avanti, non erano stati specificati i nomi dei prodotti nello specifico.
Un nuovo studio, però, ci dice finalmente qualcosa in più. In particolare, gli esperti hanno reso noti quali sono nello specifico i pesticidi che devono allarmare. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono questi prodotti. Tutto quello che c’è da sapere e cosa è venuto fuori da questo nuovo studio molto interessante che ha fatto più luce su questa misteriosa associazione.
Morbo di Parkinson e pesticidi: cosa dicono gli studi
Secondo i ricercatori della University of California, esistono 10 pesticidi che sono in grado di creare danni ai neuroni, contribuendo alla comparsa del morbo di Parkinson. E’ venuto fuori anche che, attraverso la co-esposizione di pesticidi usati per la coltivazione del cotone, il rischio di tossicità era maggiore rispetto all’utilizzo di un singolo pesticida.
Questo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha preso spunto anche da tutte le ricerche fatte fino a questo momento sull’esposizione ai pesticidi. Tenendo conto di queste informazioni, hanno messo alla prova ogni pesticida e la possibile associazione con il Parkinson.
Quali sono i pesticidi individuati dai ricercatori
Da questa ricerca, è venuto fuori dell’esistenza di ben 53 pesticidi con possibile concorso nella comparsa del Parkinson. Alcuni addirittura non erano neanche mai stati studiati come possibile cause del morbo. In particolare, i pesticidi individuati come possibile pericolo sono 10.
Si tratta, nello specifico, di 4 insetticidi (propargite, dicofol, naled, endosulfan), tre fungicidi (folpet e solfate di rame) e tre erbicidi (trifluralin, diquat ed endothall). Si tratta di pesticidi che hanno quasi nulla in comunque. Vengono solitamente utilizzati a diversi scopi. Proprio per questo, i ricercatori hanno intenzione di studiare le loro caratteristiche e capire più nel dettaglio quali sono i possibili percorsi biologici che hanno portato, poi, alla comparsa del morbo di Parkinson.