I pesticidi sulla frutta sono particolarmente presenti e rischiosi, soprattutto sugli alimenti venduti fuori stagione. Uno studio aiuta ad identificarli rapidamente
E’ un miraggio a cui molte persone ambiscono. Andare al supermercato e scegliere i prodotti freschi di frutta e verdura che contengono meno pesticidi, senza dover affrontare le alte spese del settore bio. Ora sembra si sia depositata la prima pietra. Ovviamente i laboratori di analisi riescono con facilità a rilevare la presenza e la quantità di pesticidi nell’alimento. Il problema dei pesticidi è che sono tossici per l’uomo, ed in conseguenza ad una lunga esposizione, si possono sviluppare patologie gravi quali le neoplasie. La comunità europea ha ridotto la quantità ammessa di pesticidi nell’agricoltura, ma a parere degli esperti, i limiti sono ancora troppo alti per garantire la salute dei consumatori.
Di conseguenza, chi possiede mezzi economici adeguati può alimentarsi esclusivamente con prodotti bio o non trattati. Chi invece sceglie dal supermercato la frutta più conveniente o in offerta, probabilmente si troverà a consumare un alimento mediocre e molto trattato. Questo problema si dovrebbe risolvere a monte non consentendo la vendita di alimenti con pesticidi. La politica agricola comune non è coraggiosa a tal punto. Ed allora si ricorre ai ripari per aiutare i consumatori ad avere maggior coscienza di ciò che mangiano.
Aiutare i consumatori a scegliere per la propria salute non si fa solo con le campagne informative, ma anche con le scoperte innovative. Un progetto finanziato dallo European Research Council, portato avanti dai ricercatori del Karlolinska Institutet di Stoccolma, hanno messo a punto un metodo semplice per individuare i pesticidi nella frutta, anche direttamente nel punto vendita. Sostanzialmente si tratta di un sensore, piccolo e maneggevole, che attraverso il prelievo di un campione di alimento consente di mostrare immediatamente la presenz o meno di pesticidi.
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Il campione si preleva con un bastoncino delle dimensioni di un cotton fioc, e poi si inserisce in un liquido dove gli eventuali pesticidi si sciolgono. A questo punto qualche goccia di questo liquido contaminato viene applicato sul sensore, che in breve tempo dà la risposta. Pesticidi o meno ed in quale quantità.
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Per confermare l’affidabilità del metodo sono stati effettuati numerosi esperimenti, sia su campioni neutri che su campioni in cui si conosceva già la presenza di un pesticida. In particolare il Paration-etile, molto pericoloso e vietato in tanti Paesi. In tutti gli esperimenti condotti le prove hanno avuto successo. Ora, dopo che il sensore verrà brevettato, ci si augura che entrerà presto nel mercato ad un costo ridotto. Il meccanismo è molto semplice e maneggevole, e potrebbe essere utilizzato da tutti i consumatori mentre fanno la spesa.
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