Una petroliera, con una quantità immensa di greggio, non riceve manutenzione da anni e potrebbe provocare un grave disastro ambientale.
Una vera e propria “bomba ad orologeria” così hanno definito ambientalisti ed esperti del settore la Fso Safer, una petroliera gigantesca che si trova a largo del Mar Rosso, in Yemen, e carica di oltre 1 milione di barili di greggio.
La petroliera, ormai da anni, dopo lo scoppio della guerra nel Paese meridionale della Penisola araba, è rimasta abbandonata non ricevendo, dunque, la manutenzione necessaria. Per tale ragione, si teme il rischio di uno sversamento di petrolio in mare, circostanza che determinerebbe un disastro ambientale di proporzioni immani.
“La fuoriuscita di petrolio dalla nave rappresenterebbe una catastrofe immensa, che forse non abbiamo mai sperimentato prima“. Queste le parole di Achim Steiner, coordinatore delle Nazioni Unite nel corso di un’intervista all’emittente tedesca Bayerischer Rundfunk, in relazione alla Fso Safer, petroliera praticamente abbandonata a largo delle coste dello Yemen.
La petroliera, si trova nelle acque del Mar Rosso da 47 anni ed a bordo contiene 1,1 milioni di barili di greggio. Dal 2015, però, a causa dello scoppio della Guerra con il controllo degli sciiti sulla parte nord del Paese, la nave a largo del porto di Hodeida non ha più ricevuto manutenzione e controlli. Una situazione che potrebbe degenerare con il passare del tempo provocando lo sversamento in mare di grosse quantità di greggio. Steiner, difatti, ha spiegato che la nave potrebbe distruggersi o esplodere improvvisamente: secondo l’Onu potrebbe trattarsi della catastrofe umanitaria più grave della storia.
Nel dettaglio, oltre ai danni agli ecosistemi, ci sarebbero gravi conseguenze per le popolazioni che non potrebbero più usufruire del pescato o sul traffico marittimo internazionale, dato che l’imbarcazione è sulla rotta del canale di Suez.
Questa situazione, afferma Achim Steiner a Bayerischer Rundfunk, potrebbe presto essere risolta, dato che l’Onu è riuscita a trattare ed ottenere l’ok per raggiungere alla petroliera ed estrarre il greggio. Una nave è stata già acquistata ed è arrivata in porto in Gibuti. L’imbarcazione dovrebbe iniziare a pompare il petrolio a giugno.
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