Due i Pianeti scoperti come la Terra: potrebbero ospitare la vita

Dall’Istituto di Astrofisica delle Canarie arriva una scoperta che torna a far sognare tutti: due pianeti simili alla Terra e potenzialmente ospitali per la vita. Ecco dove si trovano

nuovi pianeti abitabili
Spazio (foto adobe – ecoo.it)

L’idea che nello spazio così vasto e potenzialmente infinito esistano altri pianeti in cui la vita, come quella che si è sviluppata sulla nostra Terra, possa aver trovato altro terreno fertile è un’idea che ormai gli scienziati non ritengono più solo una teoria.

Manca ancora il tassello, per ora affidato solo alla fantascienza, dell’incontro diretto con gli abitanti di questi pianeti ma sappiamo che esistono luoghi fuori dal sistema solare che si trovano nelle stesse condizioni in cui si è trovata la Terra qualche miliardo di anni fa. Questa situazione permette quindi agli scienziati di valutare com’è possibile che su questi pianeti pressoché invisibili ad occhio nudo come lo siamo noi per loro possa esistere la vita.

La vita lontano dalla Terra, chi sono GJ1200 B e GJ1200 C

Gli scienziati dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie hanno diffuso attraverso il loro profilo Twitter una scoperta che corrobora l’idea che nello spazio potremmo non essere poi così soli come pensiamo. I due pianeti che per ora sono stati battezzati con il codice della stella intorno a cui orbitano più le lettere B e C si trovano alla distanza simile a quella che mette noi nella posizione ideale rispetto al Sole. La stella del sistema in cui orbitano i pianeti B e C è una nana rossa che ricorda il Sole.

Come è scritto anche sul post affidato a Facebook a guidare il team di scienziati i ricercatori proprio dell’Istituto di Astrofisica delle Canarie. Come spiegato dal professor Alejandro Suárez Mascareño, ricercatore dello IAC e principale autore dello studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics, “la natura sembra determinata a mostrarci che i pianeti simili alla Terra sono molto comuni. Con questi due arriviamo a conoscerne sette nei sistemi planetari più vicini al Sole“.

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Il passo successivo è quello di utilizzare lo spettrografo ANDES del telescopio ESO ELT per studiare la composizione dell’atmosfera di questi due pianeti, che finora sono stati valutati come ottimi candidati studiando la rifrazione della luce e l’emissione termica della superficie dei pianeti. Grazie alla potenza dei nuovi telescopi e alla lavoro congiunto dei consorzi ESPRESSO e CARMENES sarà possibile continuare a studiare GJ1200 B e  GJ1200 C e magari candidarli anche per la missione spaziale denominata Life che si trova ora in fase di studio.

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