Come coltivare la pianta del pepe, della quale è poi possibile raccoglierne i frutti, sfruttando al meglio tutte le sue qualità e proprietà.
Non c’è tavola italiana in cui non appaia quasi quotidianamente un barattolo di pepe in polvere, a rendere più stuzzicante una portata. Si tratta di una spezia la cui coltivazione risale addirittura alla preistoria e i primi passi furono fatti in India, ma la cui diffusione è ormai radicata in tutto il mondo. Non ci sono infatti dubbi che il pepe, e nello specifico il più noto ovvero il pepe nero, sia il sovrano indiscusso tra tutte le spezie. Ma cerchiamo di scoprire di più sulle sue proprietà, sui costi e sulle modalità di coltivazione, partendo proprio da quest’ultimo punto.
Non è facile coltivare il pepe, la cui pianta si presenta come un rampicante che può raggiungere anche i sei metri di lunghezza, ma se si ha quello che si definisce pollice verde è possibile farlo anche in Italia. Le zone di maggior diffusione sono quelle dell’Asia centrale, dall’India al Siam, fino al Sud-est asiatico e all’Estremo oriente, ovvero viene coltivata in Indonesia, come nelle Filippine e in Giappone, mentre trova terreno fertile per crescere anche in Brasile e Madagascar.
La pianta non è particolarmente longeva, infatti non si può sperare che la sua vita vada avanti per più di 15-20 anni e ha bisogno di un clima caldo e particolarmente umido. Nel nostro Paese, questa pianta si può coltivare, anche se occorre sapere che va fatto esclusivamente in vaso e in serra, difatti è anche difficilmente reperibile proprio per la cura della quale ha bisogno. Soltanto i vivai specializzati nella vendita di piante tropicali, infatti, vendono la pianta del pepe.
Coltivata per i suoi frutti usati in cucina come spezie, dopo essere stati fatti essiccare, la pianta del pepe nero, in Italia, può raggiungere anche i quattro metri e ha molteplici proprietà, anche se non tutti possono apprezzarle senza effetti avversi. Il suo costo può essere anche relativamente basso, ma tende a salire in base all’acquisto che scegliamo di fare: i semi per la pianta del pepe nero, ad esempio, possono costare anche meno di tre euro. Si può invece acquistare la pianta del pepe nero a cifre comunque modiche, spendendo tra i 10 e i 15 euro per una pianta.
Ben diverso è il costo di un’altra pianta, usata in maniera ornamentale, ossia lo Schinus Molle, comunemente noto come Falso pepe rosa: in questo caso, una pianta di una quarantina di centimetri può costare cento euro e il suo prezzo aumentare in base a quanto è alta. Ancora diverso è il discorso per quanto concerne il bonsai del pepe, una pianta fortemente aromatica: in questo caso si parte da 15 euro, ma online ne sono disponibile anche di particolarmente costose.
C’è anche una pianta di pepe selvatico, nota come Voatsiperifery o semplicemente pepe della foresta del Madagascar: cresce infatti solo sull’isola africana ed è altamente prosperosa. La sua localizzazione è nella giungla tropicale che si trova nel sud-est del Madagascar e si presenta con piccoli frutti rossi maturi, che sono davvero molto apprezzati in tante cucine. Il pepe Voatsiperifery o appunto pepe rosa del Madagascar ha preso piede anche in Italia, per insaporire soprattutto piatti vegetariani.
La sua pianta può crescere fino a 20 metri di altezza, ma questo rende difficile raccogliere il pepe, per cui periodicamente questa pianta viene riportata a un’altezza di molto inferiore, che ne rende più semplice la gestione. Per conservare il pepe vanno evitati fonti di umidità prolungate e i raggi diretti del sole, in ogni caso la temperatura ideale sarebbe intorno ai venti gradi, ma come sappiamo questa può di gran lunga variare.
Il pepe è ricco di potassio, calcio e fosforo, oltre che di vitamina C, ragione per la quale non è solo un’ingrediente sfizioso da aggiungere per insaporire i piatti che mangiamo, ma ha anche tanti benefici per la nostra salute. Innanzitutto, la piperita stimola la salivazione e la secrezione dei succhi gastrici, aiutando nella digestione. In secondo luogo, sono note le proprietà diuretiche e antisettiche di questa spezia, infine aumenta il senso di sazietà, per cui è ottimo in diverse diete.
Nello stesso tempo, il pepe viene utilizzato anche in altri modi, ad esempio è sorprendente il risultato se lo metti in lavatrice. Attenzione però perché non a tutti fa bene: abbiamo già accennato a possibili controindicazioni e queste riguardano in particolare il consumo da parte di chi soffre ulcere e gastriti, oltre che di altri disturbi gastrointestinali o malattie come la diverticolite e il morbo di Crohn.
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