Se riuscissimo tutti ad entusiasmarci per esempio scoprendo qual è la pianta più grande del mondo forse porteremo più rispetto alla natura e il nostro rapporto con essa ne migliorerebbe.
Le piante sono arrivate sulla Terra prima degli esseri che ci somigliano un po’ di più e sono state infatti le piante a garantire poi le condizioni per lo sviluppo delle altre forme di vita. Basterebbe questo per costringerci o convincerci a portare loro rispetto. Questo oppure l’idea che possano vivere oltre 2000 anni e diventare grandi come grattacieli senza che nessuno si occupi di loro per secoli.
L’albero considerato il più grande del mondo ha addirittura nome e cognome ed è una attrazione in uno dei parchi più famosi degli Stati Uniti. La sua storia e il modo in cui lo staff del parco si occupa adesso di proteggerlo sono non solo la prova di cosa è in grado di fare la natura, ma anche di cosa siamo in grado di fare noi alla natura nel bene e nel male.
Sulla pagina ufficiale del servizio di parchi nazionali degli Stati Uniti nella sezione dedicata al Sequoia and Kings Canyon, uno dei parchi nazionali della California, c’è una pagina dedicata proprio al Generale Sherman. Si tratta di una sequoia, ovvero esemplare di un albero che già naturalmente raggiunge altezze ragguardevoli, ma il Generale Sherman è particolare.
Calcolando il volume è risultato essere l’albero più grande del pianeta ed è il più pesante al momento censito. La sua altezza totale è 83 metri, il diametro alla base supera gli 11 metri, una misura che si riduce progressivamente passando a 5,3 metri nella zona dei 18 metri di altezza e scendendo a 4,3 metri a circa 30 metri dalla sommità.
E parlando di misure vale la pena segnalare anche quella del suo ramo più grande che ha il diametro di 2,1 metri mentre il primo ramo importante si trova a 39,6 metri dal terreno. Trattandosi di una sequoia, la chioma non si apre ad ombrello ma rimane comunque di una dimensione impressionante: 32,5 metri.
L’albero è inserito all’interno di due percorsi a piedi che si fanno nel parco dedicato alle sequoie. Un albero con una storia di certo lunga ma non raccapricciante come a volte succede. Riconoscerlo non è difficile dato che per poterne godere appieno è stata creata una zona circondata da una staccionata di legno da cui si può ammirare il Generale Sherman in tutta la sua maestosità.
Ma la funzione della parte pavimentata su cui i visitatori sono tenuti ha anche un’altra funzione protettiva. Perché il Generale Sherman come tutte le sequoie è sì altissimo ma il suo apparato radicale non è profondo, il che significa che se si permettesse alle persone di camminare vicino alla base dell’albero rischierebbero di danneggiare le radici in maniera pericolosa per la tenuta dell’albero.
La storia del rapporto di chi si trova a lavorare nel parco delle sequoie della California con il Generale Sherman è un po’ come quel rapporto che si instaura tra chi si occupa degli animali che si trovano nei centri di conservazione. Si fa qualunque cosa per tenerli in vita, per farli stare bene e per farli conoscere al maggior numero di persone possibili sempre però con assoluto rispetto.
A riprova di questo rispetto, durante uno degli incendi più famosi che hanno interessato alla zona del parco delle sequoie giganti c’è stata un’operazione di protezione della parte bassa dell’albero. Il Generale Sherman, insieme ad altri alberi storici per le loro dimensioni e l’età, è stato infatti avvolto da metri e metri di alluminio, con una sorta di gigantesca coperta termica, per evitare che il calore delle fiamme arrivasse a rovinare la base dell’albero.
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