Pollice verde in su ed andiamo a vedere insieme tutti i consigli per la coltivazione della pianta da kiwi, in particolare tutto ciò che ruota attorno alla sua irrigazione ed alla sua esigenza particolare d’acqua.
Chiamata in gergo scientifico actinidia chinensis, o più comunemente kiwi, questa pianta è originaria della Cina. Noi italiani però possiamo gonfiare il petto in questo caso poiché la Penisola nostrana è la seconda produttrice al mondo stando alle ultime stime riportate dalla FAO (Food and Agricolture Organization).
La pianta in questione è una liana rampicante a foglie caduche, la quale è in grado addirittura di arrivare a dieci metri di altezza. I suoi frutti li conosciamo tutti: marroni e pelosi fuori, verdi e sodi dentro. Mangiarli regolarmente apporta numerosissimi benefici all’intero corpo. Oggi però ci concentriamo sulla coltivazione di questo vegetale scoprendo tutti i consigli indispensabili per riuscire nell’azione.
Partiamo dal principio, ovvero dalla scelta del terreno. Questa pianta predilige terreni ben drenati, fertili e leggermente acidi. Prima di inserire i semi, bisognerà scavare una buca abbastanza profonda in modo che le future radici potranno espandersi senza grandi problemi. Ma quando si pianta? Il momento migliore è in autunno in modo che possa sbocciare durante la Primavera.
Passiamo dunque alla potatura: il vegetale in questione ne richiede una abbastanza regolare al fine di produrre sempre più frutti. L’azione principale da fare è quella di rimuovere i rami secchi, quelli malati oppure quelli che si incrociano. Occhio poi alle malattie, in quanto la pianta di kiwi è soggetta a muffa grigia e cancro del tronco. Per prevenire ciò è fondamentale tenere la pianta ben ventilata ed eliminare frequentemente i rami malati o morti.
Da una parte la pianta da kiwi necessita di grandi volumi d’acqua, d’altra parte invece è molto sensibile a ristagni d’acqua. Il range del suo fabbisogno idrico oscilla tra i 5000 ed 1000 m³ annui. Ciò poi dipende anche dal terreno in cui è stato piantato, nel luogo, dal clima e dai valori di umidità. Le fasi più delicate in cui bisogna evitare stress idrici risultano quelli della fioritura, dell’allegagione e la fase di sviluppo dei frutti.
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