Pianta piu’ velenosa al mondo, cosa accadrebbe se la toccassimo? E’ arrivato il momento di fare chiarezza sul punto, per non farsi trovare impreparati.
Accade spesso di imbatterci nel meraviglioso spettacolo della Natura, tutto molto bello e ricco di fascino. Ma alcune volte questi incontri possono diventare realmente pericolosi, non tutto quello che ci circonda conosciamo, ecco perché nel dubbio bisogna sempre fare prudenza. E’ stato constatato infatti come spesso possiamo imbatterci in specie animali o vegetali alquanto curiosi.
Non tutto è benevolo, al pari degli animali, esistono delle piante che possono davvero compromettere la nostra salute e metterla a rischio. Sappiamo di cosa stiamo parlando? Non sempre è inquadrabile il problema, ecco che allora diventa necessario fare chiarezza su alcuni dettagli, prima che sia troppo tardi.
Se c’è una pianta di cui dobbiamo avere assolutamente timore, è lei la Gympie Gympie. Originaria dell’Australia, la si trova nelle foreste della zona (anche in Indonesia) e per fortuna ha avuto poca espansione a livello mondiale. Essa è considerata la pianta piu’ velenosa al mondo e non lasciarti sopraffare dal suo aspetto gradevole ed a tratti grazioso.
Non è un caso che pertanto venga chiamata come la pianta dei suicidi: basta infatti un semplice tocco per ritrovarsi a provare un dolore che si potrà protrarre per mesi se non addirittura anni come suggeriscono alcune vittime di questo tocco. Sono gli stessi ad ammettere di provare un dolore inimmaginabile. La sensazione è quella di essere bruciati con acido caldo e fulminati allo stesso tempo.
A quanto pare questa pianta può raggiungere un’altezza di tre metri, e le foglie – che presentano la loro caratteristica forma a cuore – possono crescere dalla dimensione da 2,5 centimetri e superando i 50 cm di larghezza. Foglie che potrebbero indurre in errore e far pensare ad altre piante innocue, la verità è che lo strato di peluria bianchiccia che si trova al di sopra della stessa che fa la differenza.
Non è infatti una presenza buffa, quanto peli nocivi detentori del veleno. Perché si chiama anche “pianta dei suicidi”? Secondo le storie che provengono direttamente da queste zone contaminate, i cavalli, dopo dopo essere entrati in contatto con la pianta, si buttavano giù dalla scogliera. Macabra ma ricca di fascino.
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