Fin da piccoli a scuola ci hanno insegnato che tenere le piante in camera da letto è pericoloso per la nostra salute. Ma è vero?
Fin dai primi giorni della scuola elementare le maestre e i maestri hanno sempre insistito su un concetto molto importante e ritenuto estremamente pericoloso. Ovvero il rischio che si corre nell’avere in camera una pianta, e di conseguenza dormirci. Il motivo di questo insegnamento impartati alle giovani mente è che i vegetali durante il processo della fotosintesi clorofilliana, assorbono ossigeno e rilasciano anidride carbonica.
Questa poi comporta l’iperventilazione della persona respirando di conseguenza in maniera più profonda e frequente, consumando maggiori quantità di ossigeno. E, a seguito di questo insegnamento, nessun tiene nella propria camera da letto fiori o piante. Ma davvero le piante in camera possono essere la causa di pericoli? La risposta di sorprenderà.
In realtà non c’è nessun pericolo nel tenere in camera da letto delle piante. Si tratta di un falso mito nato da una valutazione completamente errata della quantità di ossigeno che i vegetali rubano all’aria durante la fase notturna. Infatti nel conteggio viene sottovalutato la quantità di ossigeno che le piante producono durante il giorno, ma soprattutto come viene consumata solo una piccola – anzi piccolissima – parte durante la notte.
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Non a caso durante la giornata le piante riescono a produrre una quantità di ossigeno superiore di circa 8-10 volte rispetto a quella che loro stesse consumano durante la notte. Numeri alla mano una pianta di medie dimensioni produce circa 900 ml di ossigeno consumandone la sera,circa 90 ml. Tenendo a mente che un litro di ossigeno pesa circa 1,43 grammi si può dedurre che la produzione giornaliera è di circa 1,3 grammi e il consumo di appena 0,13 gr. Una persona, invece, di notte consuma invece 600 grammi di ossigeno. Ovvvero 4.500 volte in più rispetto a quello di una pianta.
Ma se pensate che piante vi rubino ossigeno è bene sapere che questo “furto” è fondamentale affinché possano portare a compimento la respirazione cellulare. Infatti affinché questo avvenga, le piante devono liberare energia e rompere il glucosio – molecole di zucchero – sintetizzate durante la fotosintesi. L’energia ricavata occorre alle piante affiché possano mantenere i processi fisiologici di funzionamento e crescita. La respirazione duqnue funziona in maniera opposta alla fotosintesi bruciando il glucosio tramite ossidazione. E di conseguenza viene liberata energia e come prodotti di scarto le piante producono acqua e anidride carbonica.
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