Piante carnivore, alleate contro insetti e zanzare: quali sono

Le piante carnivore sono molto affascinanti e ottime per arredare l’interno di un’abitazione. Anche se poco conosciute, queste piante hanno poteri particolari e sempre più spesso sono apprezzate e coltivate.

Pensando a piante carnivore, l’immaginario collettivo si rifà a vecchie scene di film d’avventura in cui piante tropicali enormi aprono le loro fauci per divorare animali e non solo. Ma in realtà, le piante carnivore sono piante erbacee che in natura si nutrono di elementi naturali sintetizzati a contatto con l’aria circostante.

Piante carnivore per l’appartamento: quali sono e come si coltivano

piante carnivore contro zanzare
Pianta carnivora (Foto pixabay)

Le piante carnivore utilizzano i loro steli appiccicosi, elementi delle foglie e dei fiori per intrappolare insetti e altri microrganismi volativi. La maggior parte di queste piante vive naturalmente in zone umide e paludose ma è possibile anche coltivarle in appartamento.

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Tra le più famose e anche presenti nei vivai cittadini, la Venere acchiappamosche, denominata scientificamente Dionaea muscipula. Questa particolare piantina ha delle foglie puntellate che scattano automaticamente quando gli insetti arrivano a tiro. E’ importante sapere che la pianta si nutre secondo necessità e se forzata può risentirne e morire. Per irrigare questa piantina è bene riempire un vassoio di acqua piovana o distillata. Il calcare proveniente dai rubinetti domestici non è indicato.

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Altra specie dall’aspetto estetico molto eccentrico e particolare, è la Nepente, detta anche Nepenthes ibridi. Questa pianta preferisce l’esposizione con luce indiretta e ha bisogno di un alto grado di umidità. La temperatura migliore per coltivarla in appartamento è consigliata tra i 13 e i 25 gradi. Ha delle particolari protuberanze a forma di sacco, gli ascidi che sono di colore rosso scuro e pendono dalle foglie grazie ad uno stelo fino. La punte delle foglie sono lanceolate e il nettare presente nelle bocche attira gli insetti. Una volta intrappolati, gli insetti affogano nella bocca senza più riuscire ad uscire.

Le piante carnivore utilizzano quindi le terminazioni per richiudersi a scatto e catturare l’animale. Nel momento in cui lo acchiappano, la pianta secerne un enzima che consuma lentamente l’insetto.

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