Per tenere in buona salute le piante grasse è importante conoscere tutti i parassiti che possono colpirle e i rimedi che si possono adottare
Piante dal fascino esotico che indubbiamente rallegrano ambienti e giardini. Le piante grasse, dette anche succulente, sono piante che si autogestiscono. Grazie alla capacità di immagazzinare riserve d’acqua, i cactus e le piante grasse regolano il fabbisogno di acqua tramite le loro radici.
Sono piante originarie delle zone desertiche dell’America del Centro e del Nord. In Europa e in Italia sono molto apprezzate sia in balconi e terrazzi, sia in grandi dimensioni per aiuole e giardini e per l’arredo degli interni, in ambiente domestico. Anche se le piante grasse sono considerate piante dalla richiesta ridotta di giardinaggio, a volte riscontrano malattie e vanno trattate. Queste piante, come tutte, possono ammalarsi facilmente e per ognuna di esse c’è un rimedio.
Le piante grasse vengono spesso attaccate da particolari parassiti che trovano in queste specie l’habitat naturale per riprodursi. Il ragnetto rosso, ad esempio, si presenta quando la pianta è esposta eccessivamente al sole. Inoltre, una causa della sua presenza potrebbe dipendere dalla secchezza dell’aria eccessiva. In questi casi è possibile aumentare l’umidità dell’ambiente intorno alla pianta aumentando le nebulizzazioni.
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La cocciniglia, invece, è molto frequente nelle piante grasse tenute all’interno degli appartamenti. Si presenta come una compatta patina bianca. Per l’eliminazione di questo parassita è necessario ricorrere in insetticidi sistemici.
Nei fichi d’India e in piante grasse con le pale è possibile eseguire un’operazione lenta ma efficace. Indossando guanti protettivi, è consigliabile distribuire sulla superficie malata uno strato di olio minerale (olio da cucina può andar bene), con un cotton fioc.
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Le lumache anche si posizionano bene nelle insenature delle piante succulente. Si presentano, solitamente, nei cambi stagione, in primavera e in autunno e principalmente su piante giovani. Le lumache, purtroppo, oltre ad essere rimosse fisicamente – se presenti in quantità ridotte – possono essere sottratte alla pianta solo con trappole.
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